Quest’oggi è avvenuto il confronto tra la famiglia di Marialaura Dibenedetto, la ventinovenne uccisa in scooter per un banale incidente, e Mattia Sammartino, il ragazzo 23enne che l’aveva investita in auto in tangenziale nei pressi di Bologna. Le due famiglie travolte dalla tragedia sono state costrette a confrontarsi all’interno dell’aula del tribunale, in un susseguirsi di situazioni ad alto tasso emotivo, viste le drammatiche circostanze. Da una parte, infatti, una famiglia devastata dal dolore per aver perso una giovane donna per un incidente stradale; dall’altra quella ugualmente distrutta del ragazzo, un po’ per le inevitabili implicazioni morali e un po’ per quelle economico-giudiziarie. Per il ragazzo era stato chiesto immediatamente il reato di omicidio stradale, una novità inserita da poco all’interno dell’intricato mondo legislativo italiano. Oltre a questo, la famiglia della vittima dovrà anche valutare la proposta di risarcimento avanzata dai genitori di Mattia. Nel frattempo, da parte del giovane 23enne sono arrivate le scuse sentite alla mamma di Marialaura.



LE SCUSE

Appena entrato nell’aula dedicata del tribunale di Bologna, il giovane Mattia Sammartino è subito apparso profondamente scosso e dispiaciuto per il terribile accaduto. Il confronto tra il ragazzo e la madre di Marialaura è stato vibrante, intenso, profondissimo. Mattia si è avvicinato con gli occhi ricolmi di lacrime alla signora e ha chiesto umilmente scusa per il terribile fatto accaduto sulla tangenziale. La mamma di Marialaura, assieme alla sorella della ragazza, ha ascoltato attentamente le parole del ragazzo, ma non è riuscita affatto a replicare. A parlare sulle pagine de La Repubblica, invece, è stata la sorella che ha detto: ‘Alla fine sono covinta che il perdono non debba darlo mia mamma ma qualcun altro. Tutto quello che possiamo fare è aspettare che la giustizia faccia il suo corso per mia sorella.’ La madre di Mattia si è poi soffermata a parlare con quella di Marialaura, in un confronto bellissimo e drammatico di due donne distrutte, una per un motivo e una per un altro. Il confronto è stato apprezzatissimo da parte della famiglia della vittima anche se, parole della sorella, ‘Marialaura non ce la ridarà nessuno’.



L’ACCUSA

L’accusa per Mattia Sammartino è pesantissima e aggravata da molteplici fattori. In primo luogo, il ragazzo girava per la tangenziale di Bologna con una Ford Sierra truccata e che, di conseguenza, non era in possesso di alcuna omologazione necessaria alla circolazione. Il 23enne, poi, guidava a una velocità eccessiva con in corpo un livello di alcol addirittura 5 vole sopra al normale. Tanto per rendere l’idea di cosa si stia parlando, il limite consentito per legge è 0,5, mentre Mattia viaggiava con 2,41 grammi di alcol per litro. Dulcis in fundo, nel sangue del ragazzo è stata ritrovata anche della cannabis. Riassumendo, quindi: macchina truccata, ubriaco e sotto l’effetto di droghe. In attesa del giudizio definitivo (è stato scelto il rito abbreviato dai legali difensori del giovane) Mattia Sammartino è stato posto agli arresti domiciliari. E’ evidente,quindi, che le scuse da parte sua fossero un gesto più che dovuto: erano un vero e proprio obbligo morale per lui. Come ha detto Marta, la sorella di Marialaura, però, nessuno potrà ridare a un padre e a una madre una figlia.

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