Ora, stravolgiamo un attimo la consecutio giornalistica: per una volta facciamo una premessa e poi i fatti, perdonateci. Si può criticare quello che ha fatto Asia Argento o d’ora in poi qualsiasi cosa viene detto contro quello che dice o fa (attenzione, non contro di lei) viene considerato sessismo, violenza di genere e “Weinstein-style”? Ora i fatti, e capirete il perché di questa premessa: dopo aver cavalcato tra le prime la denuncia anti-Weinstein in quella che nel giro di poche settimane è divenuta “Molestopoli”, l’attrice provocatrice e figlia di Dario Argento ha partecipato e condotto durante il Torino Film Festival un rituale satanico-demoniaco di chiara dimensione blasfema. Era molto attesa la bella Asia dopo le polemiche per le violenze sulle donne, gli attacchi alla stampa e alla politica e la conseguenze “fuga” in America, per il grande ritorno in Italia. E invece… ha preso parte al misterioso (e misterico) Trabalho de Concentracao (una sorta di rito pagano) diretto dal regista Bertrand Bonello che di fatto metteva cd in sottofondo e osservava il dispiegarsi delle “scene” ben poco originali. Un misto di rituali pagani, provocazioni blasfeme e “luoghi comuni” contro la fede cristiana che a bizzeffe se ne ritrovano su YouTube. Lei, la regina della performance, è in mezzo ad altre “ancelle” con gli occhi chiusi e le mani sulle ginocchia: all’improvviso inizia ad intonare un canto per invocare una “particolare divinità”. «Lady Lesbian Jesus come, and rise the dead», che tradotto per i meno anglofoni risuona come “Signora Gesù Lesbica, vieni tra noi e resuscita i morti”.



DÀ ANCHE LA COMUNIONE PAGANA

Lo spettacolo, se così si può chiamare, dovrebbe essere un richiamo horror e uno sberleffo contro la religione: ma l’atmosfera è confusa, per come la racconta oggi il Fatto Quotidiano, «e dopo circa 20 minuti dall’inizio, lo spettacolo tocca il punto più alto: dopo la benedizione di incensi, liquidi e candele, gli adepti si mettono in fila per ricevere la comunione pagana, che permette di liberarsi dai mali». Eh sì, il rito prevedeva anche questo: una Asia “papessa” che si faceva segnare il segno della croce come gli antichi cavalieri celtici e poi distribuiva “ostie” blasfeme in cui la carne di Cristo veniva “tramutata” in un passe-partout per liberarsi da presunti mali. Asia Argento appare stanco dopo tutto quello sforzo emotivo, quella trance imposta e subita, quello spettacolo preparato “ad arte” per stupire: «Per la libertà di tutti gli spiriti, chiosa l’attrice esausta al microfono. «Donne, uomini, bimbi. Per portare pace qui». Ecco, ha stupito poco più di 80 persone, di cui la maggior parte con l’accredito stampa essendo all’interno di una manifestazione cinematografica. Insomma, noi non eravamo lì, ma forse basta questo per capire che la chiusura più degna a questa arte-flop l’avrebbe fornita il compianto ragioner Fantozzi. «Questo Trabalho de Concentracao è una….», beh, continuate voi con l’immaginazione.



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