In una intervista rilasciata a Il Giornale torna a parlare qualche giorno dopo la clamorosa apertura su Medjugorje proprio l’inviato del Papa, Monsignor Henryk Franciszek Hoser (arcivescovo emerito di Varsavia-Praga) che nei giorni scorsi ad Aleteia (versione francese) aveva raccontato come il culto e i pellegrinaggi verso il santuario bosniaco ora saranno ufficiali e aperti anche dalla Chiesa Cattolica. Le sue parole avevano suscitate qualche polemica e ambiguità, specie per i tanti punti riportati non proprio fedelmente delle sue stesse parole alla rivista cattolica francese: per questo motivo torna a parlare oggi a Il Giornale e di fatto “precisa” la sua versione sulla vicenda Medjugorje. «Il decreto che vietava ai vescovi di organizzare i pellegrinaggi non è più attivo»: il concetto è diverso da quanto emerso invece nei giorni scorsi, quando è passato il concetto “il culto di Medjugorje è autorizzato”. «Posso dire intanto che il culto mariano a Medjugorje non è assolutamente vietato, anzi! E’ sempre accessibile, perché universale. Non serve alcuna autorizzazione, insomma, per pregare la Madonna!». Secondo l’inviato voluto da Papa Francesco per questi mesi sul “fronte” bosniaco per valutare la spiritualità e la situazione pastorale nel santuario mariano, è vero quanto detto nei giorni scorsi – «anche se forse è stato un po’ esagerato nei toni» – per cui è assolutamente autentico che si possono organizzare i pellegrinaggi di preghiera a Medjugorje senza alcun problema, «purché siano spirituali e non riguardino le apparizioni della Madonna ai veggenti». Il culto giudicato dall’inviato del Vaticano è descritto come corretto, cristocentrico, classico. Non ho trovato aspetti strani o non conosciuti dalla Chiesa».
LA SVOLTA E LA CAUTELA
La svolta rappresentata dal decaduto divieto ai vescovi di organizzare pellegrinaggi per il culto mariano a Medjugorje aveva scatenato tanti commentatori e fedeli, pro e contro il “fenomeno”, sulla possibile importante apertura della Chiesa rispetto alle apparizioni della Madre di Dio ai veggenti. Questo ovviamente ancora non è avvenuto – anche perché dovrebbe essere il Papa in persona con un documento ufficiale a dare il suo contributo fondamentale e inequivocabile sulla veridicità o meno delle apparizioni mariane ininterrotte dagli Anni Ottanta fino ad oggi (e ancora in corso). Resta però la prevedibile e comprensibile cautela della Chiesa che invece vuole valutare senza fretta e con varie commissioni e testimonianze l’effettiva presenza della Madre di Dio in quelle apparizioni così misteriosi e del tutto inspiegabili dal punto di vista scientifico. «Se un vescovo vuol organizzare un pellegrinaggio di preghiera a Medjugorje per pregare la Madonna, può farlo senza alcun problema. Ma se si tratta di pellegrinaggi organizzati per andare lì per le apparizioni, non si può, non c’è l’autorizzazione per farlo». In particolare, mons. Hoser ha raccontato di aver incontrato lui stesso 4 dei veggenti bosniaci ma che per motivi di indagini interne del Vaticano ancora non può rilevare il contenuto di quegli intensi incontri: «il problema dei veggenti non è ancora risolto. In Vaticano ci stanno lavorando. Il documento è in Segreteria di Stato e si deve aspettare. E ovviamente serve un pronunciamento del Papa che ha avuto modo di studiare molto bene la relazione fatta dalla commissione presieduta dal cardinale Ruini».