Seguiva le ragazzine per strada quando rientravano a casa da scuola, poi le avvicinava, le palpeggiava e scappava. Un uomo di 50 anni, che era stato già condannato vari anni fa per reati sessuali, è stato arrestato dai carabinieri di Milano con l’accusa di violenza e atti sessuali nei confronti di tre ragazzine di 7, 12 e 13 anni. Al vaglio degli investigatori però ci sarebbero in totale una ventina di episodi. Dopo sei mesi di indagine i carabinieri hanno individuato l’uomo, che agiva sempre in pausa pranzo. L’autorità giudiziaria ha emesso un’ordinanza per la quale il 50enne è finito ai domiciliari. Si tratta di un impiegato amministrativo, che ha una famiglia: è infatti sposato e ha figli. Alcuni particolari delle telecamere rilevate nei luoghi dei tre casi lo hanno incastrato: dall’analisi dei filmati sono stati notati infatti uno scooter che ha invertito la marcia forse per seguire una delle vittime e la cover arancione di un cellulare. Altri riscontri invece sono emersi con l’analisi della terza aggressione.



MILANO, AGGREDISCE E PALPEGGIA BAMBINE: 50ENNE ARRESTATO

Il 50enne è stato riconosciuto e arrestato sabato scorso: era nel suo ufficio quando ha ricevuto la visita dei carabinieri di Milano. Il primo caso risale ad aprile, in zona Baggio. Il secondo poco lontano, a maggio, mentre il terzo in zona Barona, ad agosto. Le vittime venivano scelte per caso: le incrociava per strada durante la pausa pranzo che coincideva con l’orario di uscita da scuola dei ragazzi. Le pedinava fino a casa, entrava con una scusa nel palazzo e poi nell’androne, in attesa dell’ascensore, le palpeggiava per una decina di secondi al massimo, poi scappava. Il particolare dello scooter ha agevolato le indagini, perché questo dettaglio ha aiutato i carabinieri della stazione di San Cristoforo nella scrematura tra i proprietari di uno scooter simile a quello avvistato nei luoghi in cui sono avvenute le molestie. Tra i proprietari ce n’era uno con un precedente specifico, una molestia ai danni di una ragazzina, tanti anni fa. L’analisi del suo cellulare lo collocava proprio nelle zone e nei giorni delle violenze.

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