Ogni tanto, nel mondo, nascono persone straordinarie: persone in grado di cambiare il proprio destino grazie ad una forza emotiva fuori dal comune. Una di queste è senza ombra di dubio Elisabetta Mijno, campionessa paralimpiaca di tiro con l’arco e anche chirurgo ortopedico. La ragazza, a 32 anni, opera principalmente la mano nella sua veste di chirurgo. Essere su una sedia a rotelle non le pregiudica affatto operare come un qualsiasi altro medico, anche se, chiaramente, con qualche dificoltà in più. E’ la stessa Elisabetta Mijno a raccontarlo sulle pagine del quotidiano La Repubblica: “Sono un chirurgo ortopedico e ogni giorno cerco di sperimentare posizioni nuove per operare, anche se non è sempre semplice. Molti colleghi mi chiedono perché ho voluto fare il chirurgo dato che operare da seduti non è proprio la cosa più semplice da fare per un medico. Sto imparando tanto e voglio sempre migliorarmi.” L’umiltà e la voglia di mettersi in discussione di certo non le mancano, visto il grande lavoro che compie ogni singolo giorno; non è da tutti fare quello che lei fa, date le sue particolari condizioni.
L’ORTOPEDIA
Il tiro con l’arco e la medicina sono le due grandi passioni di Elisabetta Mijno, una ragazza dalla personalità forte e determinata. Sul quotidano la Repubblica, la 32enne ha spiegato perché ha scelto di intraprendere la via della chirurgia della mano e dell’ortopedia, due strade non proprio semplici da seguire. Ecco le sue parole: “Potrei dare due spiegazioni principali, una romantica e l’altra un po’ meno. Partiamo con quella romantica. Mia nonna aveva delle mani molto brutte, perché era affetta da una grave forma di artrite reumatoide deformante, per questo motivo sin da bambina mi sarebbe piaciuto davvero curargliele e renderle più belle. L’altra risposta, invece, è più concreta e sta nel fatto che con l’ortopedia si possono avere dei risultati immediatamente visibili. In questo settore della medicina vedi il frutto del tuo lavoro in maniera quasi immediata.” E di persone, la chirurga-tiratrice con l’arco ne aiuta tante ogni giorno. La sua attività è instancabile e si divide tra la medicina (la sua principale attività) e il tiro con l’arco, disciplina nella quale è riuscita al meglio, avendo partecipato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016.
UNA VITA FRENETICA
Il suo handicap non l’ha mai resa una persona poco attiva o dedita a piangersi addosso, anzi. La sua vita è stata tutta in salita, dato che Elisabetta Mijno, per gli amici ‘Betta’, è rimasta paralizzata dopo un brutto incidente stradale avvenuto quando era appena una bambina. Ma nonostante questo non si è mai abbattuta, non ha mai ceduto alle lacrime, si è rimboccata le maniche e ha deciso di prendere la vita di petto. E’ la stessa trentaduenne a raccontare come si svolge la sua frenetica giornata tipo: “La sveglia suona alle 5:45, poi alle 7:40 sono già in sala operatoria. Qui mi dedico ai pazienti e una volta uscita dal lavoro corro in palestra per andare ad allenarmi col tiro con l’arco. Quando torno sono le 9 di sera e ho appena il tempo di mangiare un boccone e di crollare a letto per il sonno.” In tutto questo c’è anche spazio per pensare alle Olimpiadi. Ma anche qui la ragazza pensa in grande: “In realtà non mi sto focalizzando sulla prossima Olimpiade, io penso già a quella di Los Angeles che ci sarà nel 2028. Mi piacerebbe tantissimo parteciparvi, anche se so che sarà difficile”.