Sono stati fermati e a breve dovrebbero anche essere arrestati madre e figlio – Antonietta Biancaniello e Raffaele Rullo – originari di Quarto Oggiaro per l’omicidio orrendo di Andrea La Rosa: colta la madre con il cadavere in macchina, le motivazioni del delitto date dagli inquirenti sarebbero ancora più inquietanti e rileverebbero l’assoluta assurdità di un’azione per di più rivolta contro una persona amica che già in passato aveva aiutato prestando del denaro alla famiglia di Quarto Oggiaro. «Il 14 novembre, giorno della scomparsa, La Rosa si sarebbe incontrato con Rullo per riconsegnargli 8mila euro. Si è inoltre venuto che il calciatore aveva già prestato 30 mila euro, che non erano mai stati restituiti. Probabilmente aveva sollecitato affinché gli accordi fossero rispettati e di fronte all’ennesimo rifiuto aveva minacciato Rullo di denunciarlo. Rullo da parte sua a deciso di regolare i conti con la protezione e l’aiuto della madre, uccidendo La Rosa», spiega l’Ansa riportando le ultime novità riguardo l’omicidio dell’ex calciatore. Come riporta Tag24 Radio Cusano nel suo ultimo servizio online, pare sia emerso che Rullo «aveva fatto alcune ricerche su internet dal suo ufficio su come il boss mafioso, Giovanni Brusca, avesse sciolto nell’acido il piccolo Giuseppe Di Matteo nel 1996, per imitarlo». (agg. di Niccolò Magnani)

“VOLEVANO SCIOGLIERLO NELL’ACIDO”

Volevano sciogliere Andrea La Rosa nell’acido. Questo il piano diabolico di Raffaele Russo e sua madre, fermati ieri pomeriggio dalla Squadra omicidi dei carabinieri. Antonietta Biancaniello è stata trovata sulla superstrada Milano-Meda alla guida della macchina dove era nascosto l’ex calciatore e direttore sportivo del Brugherio. Il cadavere del 35enne era nel bagagliaio e presentava un profondo taglio alla gola: Andrea La Rosa, scomparso il 16 novembre da Milano, è stato ucciso, sgozzato. Raffaele Rullo e la madre avevano cercato di nascondere il corpo sciogliendolo nell’acido, ma non avevano la quantità necessaria di liquido, quindi avevano rimandato l’atto finale del piano. E infatti a bordo di quell’auto c’erano flaconi di acido. Andrea La Rosa è stato dunque tradito dal suo amico, l’uomo che la fidanzata Estella Serena le aveva presentato. La fidanzata era stata infatti il punto di contatto tra loro due, diventati molto amici nonostante le differenze per storie famigliari, studio, lavoro e regole di vita. Il 15 novembre scorso avevano appuntamento a casa della mamma di Raffaele Rullo. Dell’incontro aveva parlato con un giocatore e la fidanzata, confidando le sue preoccupazioni.

Proprio la circostanza relativa alla presenza di Antonietta Biancaniello avrebbe rassicurato La Rosa, che ha deciso di presentarsi all’appuntamento. «C’è stato un solo messaggio inviato alla compagna, il cui testo ci ha insospettito, perché abbiamo capito che a scriverlo era stato qualcun altro», hanno dichiarato gli inquirenti in conferenza stampa, cogliendo l’occasione per ringraziare la Apple. «Ci ha aiutati, perché ci ha fornito delle informazioni. Così abbiamo scoperto che dal 15 novembre non è mai stato acceso. Quindi abbiamo pensato che a scrivere quel messaggio fosse stato chi lo ha ucciso». Le indagini si sono concentrate su Raffaele Russo, che è sentato sentito più volte come persona informata sui fatti. «Ha fornito una serie di informazioni smentite dagli accertamenti – riporta Rai News 24 – quindi si è fatta sempre più chiara l’idea che ci esistesse nascondendo qualcosa. Così è diventato il principale sospettato». (agg. di Silvana Palazzo)

DONNA TENTAVA DI LIBERARSI DEL CORPO

Sarebbe stata colta quasi il flagrante mentre stava cercando di liberarsi del corpo senza vita di Andrea La Rosa. Lo riporta Il Giorno nel riprendere le ultime indiscrezioni choc sul giallo dell’ex calciatore scomparso misteriosamente un mese fa e rinvenuto oggi ucciso. Il suo cadavere si trovava nel bagagliaio di un’auto guidata da una donna che viaggiava lungo la superstrada Milano-Meda. La stessa risulta essere la proprietaria della vettura ed è stata fermata per gli accertamenti del caso. Fermata anche un’altra persona che sarebbe un familiare della donna ed entrambi sono stati condotti negli uffici del Nucleo investigativo dove è in corso l’interrogatorio del pm. Secondo le indiscrezioni, l’auto sarebbe stata notata dai militari mentre era ferma: la donna stava tentando di liberarsi in quel momento del corpo di Andrea La Rosa. Non ci sarebbero più dubbi: il 35enne è vittima di un brutale omicidio. Ora occorrerà capire cosa è successo nell’ultimo mese e soprattutto quali sarebbero le reali responsabilità dei due soggetti fermati questo pomeriggio, le cui dichiarazioni sono attualmente al vaglio del pubblico ministero Eugenio Fusco. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

SVOLTA NEL GIALLO DI ANDREA LA ROSA

Ad un mese esatto dalla sparizione di Andrea La Rosa, l’ex calciatore di Serie C e direttore sportivo del Brugherio Calcio, arriva la notizia che nessuno voleva ricevere ma che, in fondo, era tristemente attesa: il giovane 35enne è stato rinvenuto senza vita. La notizia è giunta nel tardo pomeriggio di oggi e, come riporta Il Messaggero nell’edizione online, sembra confermare l’ipotesi drammatica sostenuta sin dal principio dai Carabinieri che avevano aperto un’inchiesta con l’ipotesi di omicidio dopo la denuncia della famiglia. Andrea aveva fatto perdere le tracce in modo misterioso ma allo stesso tempo preoccupante. Un silenzio che con il passare delle ore aveva impensierito subito la sua famiglia tanto da dirsi convinta dell’atroce destino che gli sarebbe potuto capitare. “È sparito, l’hanno ucciso”, dicevano gli amici. Timori che sembravano basarsi proprio sulle frasi che lo stesso 35enne aveva pronunciato prima della sua scomparsa. La Rosa aveva infatti raccontato di un imminente incontro che avrebbe dovuto avere nella periferia di Milano con alcune persone per una questione di soldi. Proprio questo scenario aveva fatto temere a conseguenze drammatiche per l’uomo anche se gli inquirenti erano rimasti con la bocca cucina. Nessun precedente penale, proveniente da una buona famiglia e con un’attività professionali priva di guai. Cosa avrebbe potuto portare alla sparizione improvvisa di Andrea?

ANDREA LA ROSA, INTERROGATE DUE PERSONE

Da un mese l’ex calciatore brianzolo si era trasformato in un fantasma: nessuna telecamera lo aveva ripreso e così la sua auto, scomparsa insieme a lui. Un modo strano di comportarsi che non trovava alcuna giustificazione presso la sua famiglia che fino ad oggi ha continuato a ripetere: “mai e poi mai si sarebbe allontanata volontariamente e senza comunicarlo”. A destare però sospetti e timori era stato proprio quell’incontro che il 35enne avrebbe avuto il giorno della scomparsa e dal quale sembrava dipendere il proprio destino. Solo oggi la drammatica svolta: Andrea è stato trovato senza vita, ucciso, riferiscono le fonti di stampa. Come spiega Il Giorno, dopo una primissima indagine per allontanamento volontario, gli inquirenti avevano iniziato a propendere per la pista dell’omicidio, tesi divenuta poi quella prediletta dopo la sparizione, con il 35enne, dell’auto e dopo aver appreso del conto in banca totalmente ripulito. Secondo le indiscrezioni raccolte da Repubblica.it, il suo corpo era nel bagagliaio di una vettura che è stata fermata mentre viaggiava lungo la Milano-Meda. Alla guida ci sarebbe stata una donna la quale, lungo il tragitto, si sarebbe fermata per caricare un’altra persona. Le due persone sarebbero al momento sotto interrogatorio ma non sarebbero stati presi provvedimenti nei loro confronti.