Le prove scritte sono terminate: le tre giornate dell’Esame Avvocato 2017 sono giunte al termine dopo una forte partecipazione di aspiranti avvocati che a questo punto dovranno avere la pazienza di attendere la correzione fino alla prossima Primavera/inizio Estate 2018. Le varie commissioni delle principali città italiane come da norma si scambieranno i vari compiti, dopo l’estrazione delle singole procure che dovranno correggere le prove di altre città. Il tutto per arrivare a giugno, circa, e pubblicare i risultati ufficiali che daranno le liste di chi è stato ammesso agli esami orali: a quel punto, l’intera estate servirà agli aspiranti avvocati ammessi di studiare le tante materie per l’orale, con l’inizio autunno (settembre-ottobre) che vedrà gli ultimi step dell’Esame Avvocato e la definitiva riprova della professione raggiunta oppure rimandata. Intanto, mentre qui sotto trovate tutte le prove scritte con relative soluzioni dei primi due giorni di parere (civile e penale), ecco qui le soluzioni per l’atto giudiziario riportate da Diritto.it.
LA TRACCIA DELL’ATTO CIVILE
Oggi si è svolta la terza prova degli scritti dell’Esame da Avvocato 2017. Gli aspiranti avvocati si sono cimentati nella redazione dell’atto difensivo. Tre le tracce estratte, l’ultima che vi riportiamo è quella relativa all’atto di diritto civile. Il caso proposto è quello di una società che non ottiene il pagamento dovuto per la sua prestazione e quindi, non volevo rivolgere istanze giudiziarie, notifica un atto di citazione per un’udienza. Di seguito vi riportiamo il testo completo della traccia in questione. «Beta è una associazione non riconosciuta che ha per scopo la diffusione della cultura letteraria. Nel settembre del 2015, l’associato, Tizio, agendo in nome dell’associazione, conclude con la società Epsilon un contratto per la consegna, presso l’abitazione del Comune di Alfa, di brochure pubblicizzanti una rappresentazione teatrale prevista per il successivo mese di dicembre. Il contratto prevede che l’attività di consegna venga svolta entro la fine del mese di ottobre. Eseguita regolarmente la prestazione a suo carico nei termini pattuiti, la società Epsilon invia all’associazione Beta, a settembre 2016, la fattura per l’importo concordato di euro 8.000,00. Non avendo, però ottenuto il pagamento del dovuto, nel luglio del 2017 la predetta società, preferendo non rivolgere istanze giudiziarie, contro l’associazione, notifica a Tizio un atto di citazione per l’udienza del 25.01.2018, chiedendo la condanna del convenuto alla corresponsione della somma indicata nella predetta fattura. Ricevuta la notificazione dell’atto di citazione, Tizio, che fino a quel momento non ha ricevuto alcuna richiesta stragiudiziale di pagamento della predetta somma, si reca dal suo legale di fiducia intenzionato a difendersi dalle avverse pretese. Il candidato, assunte le vesti del legale di Tizio, rediga l’atto giudiziario ritenuto più utile alla difesa del proprio assistito, facendo valere le opportune ragioni in punto di rito e di merito». (agg. di Silvana Palazzo)
TRACCIA DELL’ATTO DIFENSIVO DI DIRITTO PENALE
Sono state tre le tracce per gli aspiranti avvocati impegnati nell’Esame di Stato 2017. Vi abbiamo riportato quella riguardante l’ambito di diritto amministrativo, una delle tre opzioni da scegliere per redigere l’atto giudiziario completo. In queste ore stanno uscendo le altre, tra cui quella di diritto penale, nella quale viene proposto il caso di una violenta colluttazione. Di seguito, dunque, riportiamo il testo della traccia dell’atto difensivo di diritto penale. «All’uscita di una discoteca Tizio già condannato con sentenza irrevocabile per delitti di rapina aggravata commessi nel 2009 e di furto commesso nel 2015, urta involontariamente Caio che, per tutta risposta reagisce colpendolo al viso. Ne nasce tra i due una violenta colluttazione nel corso della quale Tizio, afferrato all’improvviso un tubo di ferro rinvenuto casualmente a terra, colpisce Caio più volte alla testa. Caio si accascia a terra privo di sensi cominciando a perdere molto sangue, mentre Tizio si allontana per andarsi a sedere poco più in là. Trasportati entrambi al più vicino nosocomio, mentre a Tizio vengono diagnosticate plurime ecchimosi a Caio viene diagnosticata, oltre ad alcune ecchimosi, anche una ferita lacerocontusa alla regione temporale sinistra nonché la frattura dell’avambraccio destro e del setto nasale, con prognosi riservata. Sottoposto a procedimento penale, Tizio viene condannato per il delitto di tentato omicidio con recidiva specifica infraquinquennale alla pena di anni 15 così determinata: pena base anni 9 aumentata di anni 6 per la recidiva. Il candidato assunte le vesti del legale di tizio, rediga l’atto di appello avverso la sentenza di condanna». (agg. di Silvana Palazzo)
LA TRACCIA DELL’ATTO GIUDIZIARIO AMMINISTRATIVO
Stanno uscendo in queste ore le tracce che sono state assegnate – questa volta 3 – agli aspiranti avvocati impegnati nell’Esame di Stato: in particolare, quella fornita dal portale esperto di giurisprudenza Giurdanella.it riguarda l’ambito di diritto amministrativo, uno dei tre possibili da scegliere per redigere l’atto giudiziario completo. Nel caso scelto dalla Commissione Esame si indaga su una realizzazione di una piscina a “sfioro” da interrare nel proprio giardino e i legami con gli immobili confinanti del proprietario in ricorso per la decisione del Comune. Ecco dunque il testo ufficiale che gli aspiranti avvocati stanno svolgendo, qualora scelgano l’ambito amministrativo: «In data 9/6/2015 il comune di Alfa rilascia a Tizio, sulla base delle dichiarazioni dallo stesso rese nella domanda e nella documentazione allegata, il permesso di costruire per la realizzazione di una piscina a sfioro da interrare nel proprio giardino. Tizio acquista tutti i materiali per la realizzazione della piscina, sostenendo una spesa pari a 27mila euro. In data 25/6/2016 , su ricorso di Caio, proprietario di un immobile confinante, il Tar di Beta annulla il predetto permesso di costruire, rilevando all’esito di una più apprezzabile istruttoria e sulla scorta di un CTU, l’illegittimità del titolo abitativo emesso in favore di Tizio. la sentenza passa in giudicato. A questo punto Tizio, con ricorso presentato dinnanzi al medesimo Tar, chiede la condanna del comune di Alfa al risarcimento del danno patito in conseguenza dell’annullamento del citato provvedimento abitativo a sé favorevole. Ricevuta la notifica del ricorso, la giunta del comune di Alfa delibera di resistere in giudizio conferendo l’incarico ad un avvocato del libero foro. Il candidato, assunte le vesti del legale del comune di Alfa, rediga memoria di costituzione n giudizio, facendo valere le ragioni del proprio assistito in punto sia di giurisdizione sia di merito».
LA PRATICA È DECISIVA
Un atto giudiziario vede decisiva la pratica degli ultimi due anni per tutti gli aspiranti avvocati: ne è convinto lo studio legale Leone-Fell & Associati che, intervenendo sul portale Controcampus, ha dato un importante parere in attesa di conoscere le tracce proposte ai proto-avvocati nell’ultimo giorno degli Esami di Stato, prove scritte. «Per la redazione di un atto giudiziario, è necessario che si abbia svolto in maniera a dir poco proficua i due anni di pratica. Questa prova, infatti, richiede adeguate conoscenze giuridiche, sia teoriche, sia pratiche». Proseguendo nell’analisi, il noto studio legale approfondisce anche un altro tema come quello delle conoscenza e della scelta di un futuro avvocato: «si è tenuti da un lato a desumere dalla traccia quale sia l’atto giudiziario più idoneo, dall’altro ad attuare una vera e propria osmosi tra strumenti di diritto processuale e diritto sostanziale. Pertanto, la redazione dell’atto impone l’ottemperanza ad appositi schemi giuridici».
I TEMI PIU RICCORRENTI
Sono ormai cominciate in quesi tutta Italia le terze prove dell’esame per avvocati che dureranno, anche per questa ultima giornata di esami, 7 ore di complessiva durata per poter completare e mettere in bella copia l’atto giudiziario da redigere. Guardando alle prove passate e alla media di tematiche utilizzate all’interno degli atti giudiziari proposti ai candidati proto-avvocati, è consueta la traccia per il diritto civile della comparsa di costituzione e risposta con domanda riconvenzionale; per il diritto penale invece una buon banco di prova è di norma l’atto di appello, più complesso perché difficile che venga effettuato durante il praticantato nei vari studi di avvocati frequentati nei mesi precedenti dagli aspiranti avvocati. Per quanto riguarda i risultati, animo in pace perché si avranno come sempre accade verso l’inizio dell’estate in modo da conoscere gli ammessi agli orali che dovranno sostenere l’intesa sessione di studio durante i mesi estivi.
LA TERZA PROVA: L’ATTO GIUDIZIARIO
Scocca oggi il terzo e ultimo capitolo dell’Esame Avvocato 2017: dopo i due pareri da redigere per diritto civile e penale, la terza e ultima prova dell’esame per aspiranti avvocati riguarda la stesura di un atto giudiziario. A disposizione saranno messi dalla Commissione questa volta tre tipi diversi di atti: civile, penale, amministrativo, con il candidato che potrà scegliere quello a lui più idoneo, magari proprio quella materia maggiormente osservata nei mesi di praticantato in studio giuridico. È ovvio che per questo tipo di prova è richiesto un approccio diverso e strumenti diversi da utilizzare: se per i pareri, l’aspirante avvocato doveva calarsi nei panni del legale e consigliare al cliente la strada migliore e nel suo interesse, con la prova di oggi bisogna redigere un atto con l’insieme di strumenti processuali esistenti nell’ordinamento. Si dove prendere posizione in favore del proprio ipotetico cliente, anche se non si condividono appieno le ragioni e seguire alcuni passaggi necessari e decisivi. Secondo “La Legge è per tutti”, va: individuata la tipologia di atto più idonea, analizzare tutte le norme che regolano quell’atto, verificare se vi sono cause di carenza di giurisdizione. E poi, «Accertare la competenza del giudice; Verificare la sussistenza della legittimazione attiva e passiva; Inserire gli elementi indispensabili per l’individuazione delle parti; individuare gli elementi favorevoli al proprio cliente; Analizzare e rielaborare la giurisprudenza in materia; Inserire le domande che si vogliono proporre; Formulare le richieste istruttorie e infine inserire la procura alle liti». Nel corso della giornata saranno a mano a mano disponibili le tracce della prova d’esame di oggi, con i primi svolgimenti che saranno pubblicati nei vari portali esperti del settore. Per quanto riguarda i risultati, l’attesa è molto lunga: tra la primavera e l’estate 2018 di norma si viene a sapere dei risultati degli scritti per vedere chi è stato ammesso all’orale del prossimo autunno (tra settembre e ottobre) in modo da esplicare l’ultima intensa e complessa prova per divenire avvocati a tutti gli effetti. Clicca qui per vedere tracce, soluzioni e focus sulla prima prova (il parere di diritto civile) – sulla seconda prova (il parere di diritto penale)
WALKIE TALKIE IN AULA, MADRE E FIGLIA DENUNCIATE A PADOVA
È emerso ieri dopo che il caso assurdo era stato rinvenuto martedì a Padova durante la prima prova dell’esame per avvocato, ma la storia merita di essere raccontata per l’assurdità e l’ingegno “truffatore” delle due protagoniste. In Fiera a Padova c’erano, come oggi 1224 candidati (anzi oggi immaginiamo ve ne sarà una di meno dopo quello che state per leggere, ndr) per provare l’intenso test Avvocati: ebbene, una madre fuori dalla maxi aula e la figlia in Fiera a scrivere, sono state beccate mentre comunicavano con un doppio walkie talkie e un’arsenale degno dei migliori cyber truffatori. Pc, tablet, registratori (ma resta complesso capire dove li avessero inseriti sinceramente) e appunto ricetrasmittenti per cercare di comunicare via radio e produrre una prova al meglio delle possibilità… illegali. «Le onde radio generate dai walkie talkie sono state captate da un rilevatore. È scattato l’allarme tra i commissari (integrati dai militari del Gruppo della Guardia di Finanza) e, nel giro di un paio d’ore, è stata smascherata prima la madre-complice poi la candidata che voleva farsi beffe di regole, divieti e merito, requisito indispensabile per superare il test e indossare con orgoglio e dignità la toga», come scrive La Tribuna Treviso nelle cronache stamani. Ovviamente denunciate tutte e due, esame bloccato per la figlia e scene imbarazzanti con la madre che per un’ora ha cercato di negare il tutto, salvo poi insultare la commissione «Siete commissari pagati… cosa vi mettete a rompere le scatole», peggiorando ulteriormente la situazione già grave di per sé.