Sono numerose le vittime di Igor il Russo, lo spietato killer che in Italia uccise il barista Davide Fabbri di Budrio e a distanza di una settimana, lo scorso 8 aprile, la guardia ecologica Valerio Verri. Ad intervenire dopo la notizia dell’arresto dell’uomo, nella giornata di oggi, è stata anche la moglie della prima vittima, freddata nel suo locale lo scorso primo aprile. Maria Sirica, ai microfoni di Fanpage.it ha espresso tutto il suo dolore: “Lo ucciderei con le mie mani. Senza mio marito non vivo più”. Intervistata nel suo bar di Budrio, la vedova di Fabbri continua a ripercorrere con la mente quei terribili attimi vissuti mentre Igor uccideva l’amato coniuge: “La notte mi sveglio e vedo ancora la sua pistola davanti”, ha raccontato. Maria continua a chiedersi, a distanza oltre otto mesi perché il killer avrebbe deciso di risparmiarla. Nonostante questo, ha ammesso di non riuscire più a vivere e di sentire la grande mancanza del marito. A commentare l’arresto di Igor Vaclavic è stato anche il sindaco del paese Mauro Mozzanti: “È la fine di un incubo. Questo arresto non ci ridarà certo i nostri morti, ma di sicuro ci toglie un grande peso”, ha asserito. In merito all’estradizione, invece, questa appare come un’ipotesi sempre più difficile. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CATTURATO “PER SBAGLIO”
Anche la latitanza di Igor Vaclavic, soprannominato Igor il Russo, si è conclusa per un caso. La sua cattura, infatti, sarebbe avvenuta “per sbaglio”, come rivela in esclusiva Tiscali.it. I carabinieri avevano segnalato la presenza in terra iberica del killer serbo agli inquirenti spagnoli i quali erano convinti che si trovasse a Malaga, coinvolto in un grande traffico di droga. La Guardia Civil lo stava cercando proprio lì, mentre restava in contatto con le forze dell’ordine italiane. Nel frattempo, a 200 chilometri da Saragozza, venivano assalite alcune ville in aperta campagna, azioni che gli stessi investigatori attribuiscono inizialmente ad una banda di rumeni molto violenta. Dopo alcuni spari a vuoto nei quali muore un cane, la seconda volta, il 5 dicembre, un bandito armato apre il fuoco contro il padrone di casa. La presenza dell’uomo viene segnalata ancora da un altro uomo, José Luis Iranzo, che comunica agli agenti della Guardia Civil rimasti uccisi: “Non parla spagnolo, dev’essere uno dei rumeni che cercate”. Peccato però che nonostante le precauzioni prese, tutti e tre restano uccisi dalla scarica di pallottole esplose non da un rumeno da lui, il super ricercato Igor, il quale dopo i tre nuovi omicidi avrebbe preso un pick up e dopo aver caricato su una bici avrebbe nuovamente fatto perdere le tracce, non prima di essersi travestito da soldato e di aver preso le armi di ordinanza dei due militari uccisi. La sua fuga termina in un posto di blocco, con lui che aveva precedentemente abbandonato il pick up e proceduto in bici. Nonostante sia armato, questa volta decide di arrendersi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
L’ITALIA PRONTA A CHIEDERE ESTRADIZIONE
L’Italia chiederà ufficialmente alla Spagna la possibilità di estradare Igor il Russo dopo la cattura sanguinosa avvenuta questa mattina: il procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato spiega che «ci sarà la nostra richiesta di estradizione, che dovrà fare i conti con il fatto che il Paese richiesto dell’estradizione ha nell’attualità un procedimento penale per fatti gravissimi commessi in quel territorio. A parti invertite sarebbe la stessa cosa: se noi avessimo arrestato il latitante ‘spagnolo’ e ci fossero state delle morti in Italia, è chiaro che avremmo proceduto in Italia e non avremmo rinunciato alla nostra giurisdizione. Certamente processeremo Igor secondo le norme e dovremo coordinarci». Commentando poi il triste epilogo della vicenda fatta di morti e fughe rocambolesche, il procuratore aggiunge ai microfoni di Repubblica: «orgoglio di uno Stato che non abbandona i suoi morti, le indagini sono proseguite con una fatica e una costanza che potete immaginare, da quest’estate ci siamo mossi in direzione della Spagna, siamo a dicembre, cosa che dimostra che l’impegno c’è stato, e la Spagna non è stato l’unico fronte su cui ci siamo mossi». Intanto il premier Paolo Gentiloni ha fatto sapere che ha fatto le sue personali condoglianze al premier Mariano Rajoy per le tre morti spagnole durante la cattura del killer di Budrio. (agg. di Niccolò Magnani)
HA UCCISO TRE PERSONE PRIMA DELLA CATTURA
Emergono i dettagli drammatici della cattura di Igor Vaclavic-Norbert Feher, insomma Igor il Russo direttamente dalla Spagna: arrestato alle prime ore dell’alba, prima della cattura ha purtroppo ucciso due agenti della Guardia Civil e un libero cittadino, nei pressi di El Ventorrillo, tra le città di Terruel in Andorra ed Albalete del Arzobispo, a sud di Saragozza.dove dunque si era rifugiato nella sua assurda e incredibile latitanza. Secondo El Pais, le vittime sono i due agenti Victor Romero Perez, 30 anni, e Victor Jeus Caballero Espinosa, 38 anni e un terzo cittadino, José Luis Iranzo. Quest’ultimo era un proprietario di ranch che stava accompagnando i due agenti alla ricerca di un uomo che – riporta NewsMediaset – il 5 dicembre aveva assaltato una fattoria ad Albalate del Arzobispo e che aveva ferito due persone. Al momento dell’arresto, Igor Il Russo era armato e vestito con uniforme militare e soppiatto aveva due armi rubate agli agenti della Guardia Civil appena uccisi: nonostante questo, ottimo lavoro delle forze dell’ordine spagnole che sono riuscite a disarmarlo e arrestarlo. «L’uomo sapeva dove sparare perché ha ferito mortalmente le due guardie nonostante indossassero giubbotti antiproiettile. Gli agenti non hanno avuto il tempo di sparare», spiega El Mundo Online. (agg. di Niccolò Magnani)
El presunto asesino de José Luis Iranzo y los guardias civiles Víctor Romero y Víctor Jesús Caballero, detenido la pasada noche, ha sido identificado como Norbert Feher, de origen Serbio. pic.twitter.com/ndqnMJpr7D
— Guardia Civil (@guardiacivil) 15 dicembre 2017
LA CATTURA E UNO SCONTRO A FUOCO
La latitanza di Igor il russo è finita: è stato arrestato in Spagna. Il killer di Budrio sarebbe stato fermato dopo un conflitto a fuoco. La notizia dell’ultima ora è stata lanciata proprio nelle ore in cui è partito un processo in contumacia per tre rapine commesse da Norbert Feher, questo il suo vero nome, nell’estate 2015. Tre rapine che risalgono all’estate del terrore, ma che sono per Igor il russo il male minore, visto che deve rispondere di due omicidi e di un tentato omicidio. L’udienza è stata rinviata al 17 ottobre 2018, sarà dunque interessante capire come si evolverà anche questa situazione alla luce degli ultimi sviluppi. L’avvocato Cristian Altieri, nominato da tempo d’ufficio, non dovrà più difendere un “fantasma”, come lui stesso lo ha definito. «Dove è Igor? Me lo chiedono tanti giornalisti, non so cosa rispondere. Mai sentito nè immagino dove possa essere. Ribadisco che dalle poche carte del processo, in una situazione neutra vi sarebbero più margini per una difesa», ha dichiarato, come riportato da la Nuova Ferrara. Ora si sa dov’è Igor: è in Spagna.
IGOR IL RUSSO ARRESTATO: VACLAVIC FERMATO IN SPAGNA
Igor il russo era inseguito e braccato dall’aprile scorso dopo aver ucciso prima Davide Fabbri, a Budrio, e poi Valerio Verri nel Mezzano. Da allora le ricerche non aveva prodotto risultati, nonostante uno spiegamento di forze e attività investigative senza precedenti che sono proseguite fino ad oggi. La speranza di catturarlo è stata sostituita questa mattina dalla certezza del suo arresto. I giudici che dovranno giudicarlo in merito al processo per le tre rapine commesse, una delle tante accuse di cui deve rispondere ora, avevano rinviato di un anno il processo proprio perché speravano che nel frattempo venisse catturato. A questo punto, dunque, la data potrebbe essere anticipata. Ma si attendono aggiornamenti in merito all’annuncio dell’arresto.