Il brutale delitto di Marilia Rodrigues, bellissima e giovane brasiliana, sarà affrontato anche questa settimana nel corso della trasmissione Un giorno in Pretura che torna ad occuparsi del processo a carico di Claudio Grigoletto, condannato nei tre gradi di giudizio al massimo della pena per essere il solo assassino della giovane. Quello che sarà trasmesso nella seconda parte dedicata al caso di cronaca che sconvolse per la sua efferatezza, rappresenta un evento unico in quanto per la prima volta furono ammesse le telecamere nel corso di un processo che si celebrò con rito abbreviato. Un’eccezione, dal momento che i processi con rito alternativo si svolgono in camera di consiglio, lontani dall’occhio indiscreto delle telecamere e del pubblico in aula. La storia di Marilia e della sua tragica fine è davvero clamorosa: la donna fu uccisa il 29 agosto 2013 a Gambara per mano dell’uomo, suo datore di lavoro ed amante, dal quale aspettava un bambino. Claudio Grigoletto, aviatore di professione, confessò il delitto di Marilia dopo alcuni giorni dall’avvio delle indagini. Il corpo della brasiliana, come riporta il quotidiano Il Giorno, fu scoperto il giorno successivo al suo assassinio, quando i vigili del fuoco furono allertati della presenza di fumo che usciva dall’ufficio della Alpi Aviation do Brasil di Gambara. Qui fu rinvenuto anche il corpo della Rodrigues ed in un primo momento si pensò subito ad un suicidio. Fu l’autopsia, più tardi, a fare chiarezza su quella morte assurda: la giovane 29enne brasiliana fu strangolata. Fermato ed arrestato, in un primo momento Grigoletto cercò di far ricadere la colpa di quel delitto su altre persone, prima di ammettere le sue responsabilità: era stato lui ad uccidere Marilia Rodrigues, dalla quale aspettava un bambino, al culmine di una lite scaturita per via delle eccessive pretese economiche che la stessa ragazza aveva avanzato all’uomo. Differente la tesi del pm Ambrogio Cassiani che intravide sin da subito la premeditazione.
OMICIDIO MARILIA RODRIGUES: FU PREMEDITATO? LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA
Nel secondo capitolo che la trasmissione della terza serata di RaiTre dedicherà al caso di Marilia Rodrigues, saranno affrontate tutte le prove dell’accusa nei confronti di Claudio Grigoletto a sostegno della premeditazione. Grigoletto, sposato e padre di due bambine – l’ultima nata proprio prima dell’omicidio della sua amante – ha sempre parlato di un gesto d’impeto. Di contro, secondo l’accusa l’uomo aveva attirato la sua vittima in una vera e propria trappola mortale. Tante le domande alle quali la Corte d’Assise di Brescia si è trovata a cercare una risposta, prima di giungere ad un severissimo verdetto, il 17 aprile 2014, al termine del processo di primo grado con il quale condannò Grigoletto alla pena dell’ergastolo con le accuse di omicidio, procurato aborto e distruzione del cadavere. Secondo i giudici, quello di Marilia non fu un delitto d’impeto, come sostenuto dalle difese, né un omicidio preterintenzionale bensì il frutto di un piano ampiamente premeditato nei minimi dettagli, ma poi fallito alla fine, a causa della improvvisa e inattesa reazione della vittima, tale da costringere Grigoletto a trovare una “soluzione di aggiustamento” che però lo portò a lasciare tracce ed indizi che alla fine lo incastrarono. E’ quanto è emerso dalle motivazioni della sentenza di primo grado nelle quali, come riporta Corriere.it, emerse anche il movente dietro il macabro omicidio: Marilia doveva essere eliminata perché “fastidiosa e petulante, in quanto quella che appariva una relazione sentimentale forte, piena di passione ed avvincente si era nel tempo appassita e consunta; rivendicativa, pericolosa e a tratti ricattatoria, in quanto le richieste della giovane per il mantenimento del figlio e di un adeguato status economico si erano rivelate una complicazione ulteriore nella già compromessa situazione patrimoniale e familiare del Grigoletto”.
LE PROVE DELLA PREMEDITAZIONE
Secondo i giudici, a spingere l’uomo ad uccidere l’amante furono due avvenimenti: la nascita della secondogenita e la conseguente ritrovata serenità con la moglie. In questo contesto si inserì la notizia della gravidanza della sua amante. Questo pone i giudici a credere che l’imputato avesse pianificato il suo omicidio da almeno un mese. La conferma arriva dalle precedenti ricerche che Grigoletto aveva effettuato su internet su come far perdere i sensi ad una persona, ma anche la visualizzazione di pagine sugli effetti dei veleni e sulla tossicità dell’ammoniaca, che l’uomo acquistò insieme all’acido muriatico il giorno del delitto. A provare la premeditazione anche l’allontanamento di Marilia dall’hotel Sullivan di Ponte San Marco ed ancora la chiave a pappagallo che Grigoletto avrebbe sottratto dalla cassetta degli attrezzi al campo di volo di Bedizzole e poi rinvenuta nella sua scrivania. L’attrezzo fu quasi certamente usato per svitare il tubo di alimentazione della caldaia che scatenò la fuoriuscita di gas. Infine una mail, realizzata per far sviare i sospetti. A coglierlo di sorpresa fu però l’energica reazione della 29enne che costrinse Grigoletto a ricorrere all’uso della violenza, vanificando gli effetti di quello che sarebbe dovuto passare per un suicidio.