La puntata delle Iene Show è passata e in attesa della prossima e ultima del 2017, prevista per martedì prossimo, il mistero sul caso del cantante abusatore resta molto forte. In tanti credevano (e credevamo) che ieri sera il programma Mediaset sarebbe tornato sul caso seguito da Veronica Ruggeri e invece la “seconda puntata” viene rimandata a data da destinarsi. Le Iene tacciono e anche la presunta vittima non ha voluto commentare nulla ieri e oggi sui suoi canali social; l’impressione è che si cerchino ancora delle prove per capire se realmente vi siano gli estremi per condurre una nuova “battaglia” sullo stile Brizzi o se invece ridimensionare il tutto, riducendo anche l’aspettativa su questo caso spinoso. Resta dunque il mistero e la gogna mediatica che ne consegue per i vari artisti avvicinati al possibile identikit dell’abusare (prima in Sardegna, poi in Liguria) e per lo stesso ex 16enne che ha denunciato una parte della sua storia passata in prima serata tv. Il mistero c’è, la gogna pure, la verità è invece ben lontana per ora.. (agg. di Niccolò Magnani)



LA VITTIMA SU FACEBOOK…

In attesa della penultima puntata del 2017 de Le Iene Show, si attendono probabili nuovi indizi e racconti dell’ex 16enne abusato più di 20 anni fa in un hotel di lusso – forse della Liguria, secondo gli indizi pochissimi forniti dal video della puntata di martedì scorso, ndr – con il diretto interessato che ha confermato come vi sia un accordo con Le Iene cui vuole rispettare. Intanto Matteo su Facebook prosegue nel postare messaggi in cui si dice sereno e in cui non fa più riferimento alla spiacevolissima esperienza mezza denunciata settimana scorsa. Solo due giorni fa invece proprio sul social network aveva scritto un durissimo e confuso sfogo contro chi metteva in dubbio le sue parole e le sue accuse. Per il momento, a vedere gli ultimi post, sembra passata una eternità, eppure la denuncia-mediatica è pronta a calare nuovi “assi” forse già da questa sera.. (agg. di Niccolò Magnani)



MATTEO, “ECCO PERCHÈ HO PARLATO DOPO 20 ANNI”

Mentre ancora non è certo se nella puntata di questa sera Le Iene ritornino sul caso di Matteo dopo quanto emerso martedì scorso nel primo servizio di Veronica Ruggeri, un dato emerge chiaro: le accuse lanciate da Matteo, e ripetute anche in un messaggio Facebook dello scorso 14 dicembre, sono nette e assai gravi, sebbene non siano stati dati grandi indizi sul cantante presunto violentatore. Ai colleghi de La Nuova Sardegna sempre negli scorsi giorni ha ribadito da un lato la necessità di non voler rivelare altri dettagli anche per un “accordo” con Le Iene, dall’altro il motivo per cui dopo 20 anni ha deciso di denunciare i presunti abusi subiti. «Perché ho deciso di parlare proprio ora dopo 20 anni? Perché non devo più aver paura di ascoltare una sua canzone, avevo solo 16 anni. In quel momento ho pensato che le colpe fossero tutte mie. Ora ho deciso di parlare perché molte donne, molte attrici famose hanno avuto il coraggio di raccontare gli abusi nel mondo cinema». Il caso Weinstein e Brizzi su tutti, hanno riacceso in lui la necessità di denunciare quanto subito: ora il rischio è che la vicenda si trascini esattamente come in quei due precedenti molto recenti, con una macchina del fango innescata di ben difficile controllo. (agg. di Niccolò Magnani)



BRIZZI-MATTEO, I 2 CASI TRATTATI DIVERSI FANNO DISCUTERE

Le Iene Show tornano ad occuparsi di presunti abusi e molestie sessuali commesse da personaggi del mondo dello spettacolo. Dopo Fausto Brizzi, nel mirino finisce un cantante famoso, accusato di stupro da un 39enne. Neppure stavolta viene rivelato il nome del vip, non è da escludere che «l’inchiesta» vada avanti prima che venga fatto. Non sono passate inosservate le differenze tra come è stato raccontato il caso delle presunte molestie sessuali da parte del regista romano e quello di Matteo. Ad esempio, non è stato fornito alcun dettaglio o indizio per risalire all’identità del cantante: si sa solo che è famoso e che era in attività nel 1996. Nel caso di Brizzi, invece, si disse che il presunto molestatore era «un regista romano quarantenne». Perché questa differenza di trattamento? Forse Le Iene ha deciso di non innescare una nuova caccia alle streghe senza prove, ma per qualcuno questa disparità potrebbe essere legata al fatto che la denuncia stavolta arriva da un uomo e quindi si parla di un rapporto omosessuale.

ABUSATO DA CANTANTE FAMOSO, CHI È? IL DIBATTITO E LE IENE

Le Iene hanno anche consultato un criminologo per permettere all’inviata Veronica Ruggeri di avere le “linee guida” per intervistare Matteo e porgli le domande giuste per accertare se stava raccontando la verità o meno. Il metodo evidenzia delle lacune, perché gli esperti sanno come comportarsi, gli altri non possono fare altro che ripetere le istruzioni. In ogni caso è positivo il fatto che Le Iene abbia deciso di usare maggiore prudenza. Resta da capire il motivo per il quale questo modus operandi non è stato impiegato per le interviste che riguardavano il caso Brizzi. Del resto una delle due donne che avevano accusato a volto scoperto il regista ha poi ritrattato le accuse. Le domande sostanzialmente non sono state diverse, ma la testimonianza di Matteo è stata analizzata dallo psicologo. Una buona idea, che potrà tornare utile per eventuali casi futuri, ma che poteva venire già nell’occasione precedente evitando di innescare la cosiddetta “macchina del fango”.

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