Federica Mangiapelo è stata uccisa dal fidanzato Marco Di Muro, l’ex cameriere di Formello che ha sempre negato di essere l’autore dell’omicidio avvenuto sulle rive del Lago di Bracciano la notte di Halloween del 2012. Perché di omicidio, nonostante le apparenze suggerissero l’eventualità di un incidente, si è trattato. A mettere la parola fine sulla vicenda giudiziaria, pochi giorni fa, è stata la Cassazione, che ha confermato la condanna a 14 anni per Di Muro emessa in Appello. Il ragazzo era stato condannato anche in primo grado a 18 anni di carcere con il rito abbreviato. Da quanto hanno appurato i giudici, Federica e Marco, il cui rapporto era stato avversato dai genitori della ragazza fin dagli albori vista l’importante differenza d’età fra i due, si erano recati insieme ad una festa di Halloween. Tra i due sarebbe poi scoppiato un litigio, con Federica che, strattonata, era finita in acqua e mantenuta con la testa sotto dal Di Muro. Ad accertare che la sedicenne fosse morta per annegamento fu una perizia pneumologia eseguita in sede di incidente probatorio.

L’AMAREZZA DEL PADRE

Chi ha combattuto per far sì che giustizia fosse fatta dal giorno dopo l’uccisione di Federica Mangiapelo è stato il papà, Luigi. Questi, intercettato da newnotizie.it dopo la sentenza della Cassazione nei confronti del Di Muro, non ha nascosto una buona dose di amarezza:”La nostra famiglia è soddisfatta a metà. Siamo contenti che la Cassazione abbia confermato la sentenza d’appello, così si chiude una vicenda giudiziaria che va avanti da cinque anni. Ma non accettiamo che un indagato di omicidio volontario aggravato possa usufruire del rito abbreviato, vedendo così ridotta notevolmente la pena. In questo modo si premiano i criminali e vengono penalizzate le famiglie delle vittime”. Il caso di Federica Mangiapelo sarà ricostruito anche nella puntata di oggi di Quarto Grado-La Domenica, il programma condotto da Gianluigi Nuzzi e curato da Siria Magri che ripercorrerà l’intera vicenda. Ospite speciale in studio sarà Maurizio Costanzo.