Ha minacciato di gettarsi nel Tevere da Ponte Marconi, dopo aver scoperto di aspettare un figlio dal fidanzato. Sconvolta dall’inaspettata gravidanza, una giovane scavalca la balaustra e si sporge verso il fiume, cellulare in una mano, mentre con l’altra si regge alla ringhiera. È il quadro della disperazione, quello dipinto da molti testimoni che, alcuni giorni fa, si trovavano proprio a Ponte Marconi in pieno giorno, mentre la giovane minacciava, urlando con qualcuno dall’altra parte della cornetta, di togliersi la vita. A riportare i momenti di vero panico è Il Messaggero, il quale ha rivelato qualcosa di ancora più inquietante, ovvero le frasi pronunciate proprio dal suo interlocutore al telefono. Dopo la scoperta che a quanto pare l’avrebbe sconvolta, la ragazza aveva deciso di chiamare il fidanzato, forse per cercare conforto. Dall’altra parte, però, sarebbero emersi solo gli insulti vergognosi di chi, incurante delle paure della fidanzata, l’aveva addirittura spronata a fare ciò che stava minacciando a gran voce. “Ammazzati, buttati di sotto, ma tieni il telefono acceso che voglio sentire il botto quando ti schianti”, avrebbe detto lui. E quelle frasi, ora, rischiano di metterlo nei guai con l’accusa di tentata istigazione al suicidio, dopo la segnalazione in procura da parte degli agenti intervenuti sul posto e che hanno salvato la vita alla giovane.
STUDENTESSA MINACCIA SUICIDIO: GLI INSULTI DEL FIDANZATO
L’intervento coraggioso degli agenti, giunti in soccorso della ragazza che minacciava di suicidarsi, avrebbe permesso loro di salvarle la vita e scampare il peggio. Al commissariato la giovane racconterà del suo periodo buio che sta attraversando. È una studentessa ma i suoi problemi le starebbero impedendo di proseguire gli studi. Ha da poco scoperto di essere incinta del suo fidanzato, che però non vuole figli. Da qui il desiderio di farla finita e la telefonata al fidanzato mentre cercava il coraggio di gettarsi nel Tevere: “L’ho chiamato per cercare una soluzione ai nostri problemi”, ha spiegato. Lui però, anziché invitarla a desistere, l’avrebbe spronata a portare a termine il gesto sconsiderato che minacciava di compiere. Secondo le parole della ragazza, le avrebbe addirittura consigliato di lanciarsi di testa poiché “se mi fossi buttata di fianco non sarei morta e sarei rimasta invalida a vita, con lui obbligato a occuparsi di me. Mi ha detto anche di cercare di non colpire le macchine durante la caduta”. Una telefonata cruda, lunga un’ora e 34 minuti e ricca di cattiveria, terminata fortunatamente prima che potesse accadere la tragedia. Dopo le deposizioni, la ragazza è poi stata ricoverata all’ospedale Sant’Eugenio. Il fidanzato, ora, rischia una gravissima accusa.