Se sei morto, chissenefrega dove finiscono realmente i tuoi resti? A putrefarsi nel sottoterra o a scolare giù nelle condotte di scarico delle fogne? E’ questo che devono aver pensato gli inventori del crematorio acqueo già in uso in diverse parti degli Stati Uniti e che adesso una ditta vuole aprirne il primo esemplare nel Regno Unito, un macchinone del costo di circa 300mila sterline. In sostanza, invece del vecchio forno crematorio che riduceva il cadavere in cenere da conservare in apposite urne, qua si va ad acqua. Grazie a una soluzione alcalinica riscaldata a 152 gradi, il cadavere nel giro di tre ore si scioglie: il liquido ricavato dalle ossa viene conservato in un’urna tipo quella delle ceneri da dare al parente, il resto del corpo diventato acqua viene scolato… nelle discariche. Un bel modo di finire, nelle fogne. Ma dell’essere umano e del suo corpo frega ancora qualcosa a qualcuno? L’importante è eliminarne ogni resto nel modo più pratico possibile, altro che camposanto con preziose lastre ricordo di marmo e prati fioriti. Spreco di spazio e di soldi, così invece via il morto via il problema. Fortunatamente sembra che la società che vuole aprire il crematorio acquatico in Inghilterra difficilmente avrà l’autorizzazione. La società nazionale inglese delle acque non vede di buon occhio l’idea che gli scarichi si riempiano di resti acquatici di cadaveri: la gente potrebbe rimanerne scioccata e disgustata, giustamente.
Ma la società inglese, la Resomation, insiste, dice che dozzine di crematori sono già interessati a comprare la macchina: “Non c’è ragione per cui il liquido non possa finire nelle fogne. E’ un liquido organico molto trattabile, sterile e non contiene dna. Stiamo semplicemente copiando la natura, il corpo viene dissolto normalmente dai batteri del suolo ed è un processo molto lungo. Tutto quello che facciamo è utilizzare esattamente lo stesso processo chimico applicando del calore che ne accelera il processo”. Anche la società delle acque insiste: “Non siamo convinti che i nostri clienti siano soddisfatti dell’idea che i liquidi dei resti di un cadavere finiscano nel sistema idrico”. Ma mica finisce qui, il business dei morti è un business che offre possibilità infinite, d’altro canto la materia prima non manca mai e allora vale la pena inventare sempre nuovi sistemi per guadagnarci sempre di più. In Svezia è già stata ideata una nuova forma di sepoltura ecologica chiamata Promession o liofilizzazione. Il cadavere viene immerso nell’azoto liquido per renderlo fragile. Quindi il contenitore lo scuote in modo forte e le vibrazioni riducono il cadavere in resti in polvere che quindi vengono posti in una fossa poco profonda.