Un «personaggio molto pericoloso», così è stato definito Nabil Benamir da Riccardo Perisi della Digos di Genova, che gli contesta di volersi immolare per l’Isis in seguito alle scoperte rilevate nei dispositivi elettronici del soggetto. «Avevamo a che fare con un soggetto che poteva moltiplicare altrettanti soggetti capaci di compiere azioni e poteva creare piu situazioni di pericoli», ha aggiunto Perisi. Le notizie acquisite in sede di cooperazione internazionale, già alla fine del mese di giugno di quest’anno, indicavano Nabil Benamir come Foreign Fighter Returnee, esponente dello Stato Islamico, già operativo in Siria e Iraq ed esperto nella fabbricazione e utilizzo di esplosivi. Dall’analisi dello smartphone trovato in suo possesso è stato possibile accertare l’appartenenza all’ideologia islamista radicale e violenta. Nel dispositivo sono stati ritrovati i seguenti file: screenshot relativi ad immagini di telefonini cellulari con schemi elettrici di manipolazione dei circuiti interni ad uso innesco/detonatore per ordigni esplosivi e relative indicazioni d’uso in lingua araba, file video dello Stato Islamico, contenenti tra l’altro immagini di numerose decapitazione ed esecuzioni in genere, immagini di propaganda dello Stato Islamico e canali dell’applicazione istant messaging “Telegram” con istruzioni dettagliate per la costruzione di cinture esplosive e ordigni cd di circostanza. (agg. di Silvana Palazzo)
PROPAGANDA SU WHATSAPP E TELEGRAM
Emergono nuovi dettagli inquietanti sul nuovo capitolo del terrorismo Isis in Italia: sul cellulare del marocchino arrestato oltre ai video di azioni suicidio compiute in nome di Daesh dai tanti kamikaze islamisti, sono state rinvenute anche numerose chat e gruppi chiusi di WhatsApp e Telegram nelle quali il presunto futuro kamikaze faceva propaganda per l’Isis. Nelle carte del giudice pubblicate dal Fatto Quotidiano, si legge: «Nabil scrive alla ‘sorella Farah’: “Ha chiamato il chiamante… devo andare al lavoro… Parliamo un’altra volta. Inshallah, che Dio allunghi la mia età e il mio destino. Prega per me per la Shahada e che accetti il mio lavoro…”». In particolare, si ritiene che Nabil ricevesse sul proprio gruppo Telegram istruzioni circa l’innesco di ordigni e i possibili piani «per adattare il congegno per il predetto futuro impiego criminale, ovvero per condividere il know-how con terzi interessati alla soluzione tecnica», come riporta ancora l’ordinanza del gip. Il materiale scambiato era di proprietà dell’Isis e faceva parte del gruppo “I lupi solitari” composto da 8 membri che da mesi smerciava materiale per fomentare il terrorismo in Europa e per preparare nuovi inquietanti attentati. (agg. di Niccolò Magnani)
ERA PRONTO AD IMMOLARSI PER L’ISIS
Un marocchino è stato arrestato Genova per terrorismo. Nabil Benamir, questo il nome dell’uomo finito in manette: per Digos e Dda è pronto a immolarsi per l’Isis. Era stato arrestato ad agosto per maltrattamenti, ma oggi il gip del tribunale di Genova Nadia Magnini ha emesso un’ordinanza di custodia in carcere per il 29enne. Secondo l’accusa, sarebbe un «esponente di rilievo» dell’Isis ritornato in Europa «con l’obiettivo di addestrare altri membri dello Stato Islamico alla fabbricazione e all’utilizzo di esplosivi». Nelle perquisizioni sono stati rinvenuti video di azioni suicide, testamenti di attentatori prima di immolarsi e istruzioni per azionare esplosivi con vecchi cellulari, uno dei quali peraltro in suo possesso. Non solo: sono state trovate tracce di comunicazioni effettuate tramite WhatsApp che lasciano supporre l’esistenza di un “incarico” che l’indagato avrebbe dovuto svolgere in Italia.
ARRESTATO KAMIKAZE DELL’ISIS: IN ITALIA CON UN INCARICO
Nabil Benamir era detenuto nel carcere di Genova da alcuni mesi per reati di lesioni dolose e maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna. Venne individuato all’inizio del mese di agosto, quando un equipaggio della volante soccorse a Genova una ragazza incinta, poi rivelatasi la compagna di Benamir, vittima della violenza cieca dello straniero, dopo poco arrestato dalla polizia. La sua individuazione e il relativo arrestano arrivano al termine dell’operazione antiterrorismo “Over the web” e sono frutto di una rete investigativa internazionale, nel cui contesto l’Antiterrorismo della Polizia ha raccordato i contributi di Aisi, polizia olandese, Europol e Fbi. L’indagine risale al giugno scorso, quando l’intelligence aveva acquisito informazioni su Benamir. La Digos e il Servizio Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno della Dcpp (Direzione centrale della polizia di prevenzione) – Ucigos (Ufficio centrale per le investigazioni generali e per le operazioni speciali) ritengono di aver ineutralizzato a Genova un estremista marocchino pronto a mobilitarsi per la causa dello Stato Islamico.