Genitori in disputa per i vaccini, ma il tribunale risolve il contenzioso: «La bambina dovrà essere vaccinata». Il caso risale ad alcuni anni fa quando la bimba in questione, che ora ha sette anni, doveva essere iscritta alle elementari. Inizialmente i due genitori si erano trovati d’accordo: decisero insieme infatti di non sottoporla alle classiche “punture” quando nacque nel 2010. Dopo la separazione, anche a causa delle divergenze sull’argomento legato alla salute della figlia, il padre si è rivolto al giudice tutelare, a cui spiegò che la bambina era stata sottoposta solo all’antitetanica e che per questo cominciava a temere per lo stato di salute della bambina. Non trovando un accordo nella coppia, il giudice tutelare passò il caso al Tribunale civile di Modena, che ora dà ragione al papà. La sentenza, dunque, stabilisce che la bambina, debba essere vaccinata anche senza il consenso della madre.
MAMMA NON D’ACCORDO? LA FIGLIA VA VACCINATA LO STESSO
Nella sentenza emessa dal Tribunale civile di Modena si evidenzia anche come, da quando la controversia si è aperta, sia stata introdotta la legge che estende numericamente le vaccinazioni obbligatorie, necessarie anche ad iscrivere i figli al nido, alla materna e alla scuola dell’obbligo. La donna come consulente aveva portato in aula Stefano Montanari, uno dei punti di riferimento del mondo no-vax, il quale sostiene che i vaccini siano pieni di pericolose nanoparticelle. La consulenza tecnica della dottoressa Silvana Cuminali, come riportato da SkyTg24, ha attestato che non c’erano controindicazioni alla vaccinazione della bambina. «Sono molto soddisfatta, è più di un anno che attendo la sentenza», il commento dell’avvocato Marzio Bondavalli, legale del padre della bambina, all’Adnkronos. L’avvocato riteneva che «il legislatore si sarebbe impegnato sul tema, ma non era ancora certo che ci sarebbe stato un intervento normativo». La materia del contendere è stata dunque semplificata dalla legge sull’obbligatorietà dei vaccini per l’iscrizione a scuola.