Alla notizia della morte del Cardinale Bernard Law anche Papa Francesco ha voluto esprimere il suo cordoglio con un telegramma inviato al cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio. Il portale della Società per l’Informazione Religiosa (Sir) ha riportato le parole espresse dal Pontefice nel suo telegramma: “Ho appresso della scomparsa del card. Bernard Francis Law, arciprete emerito della basilica papale di Santa Maria Maggiore, e voglio esprimere le mie condoglianze al Collegio dei cardinali”. Nel testo, Bergoglio invia le sue “preghiere per il riposo della sua anima” auspicando che “il Signore, ricco di misericordia, possa accoglierlo nella sua pace eterna”. Ovviamente il Papa rivolge le sue benedizioni anche a coloro che stanno vivendo oggi il lutto in seguito alla scomparsa del cardinale che, come sappiamo, fu coinvolto nell’inchiesta Spotlight che fece tremare la Chiesa. Una figura certamente emblematica, quella del Cardinale Law, sebbene non fu mai ritenuto colpevole per la triste storia che vide coinvolti alcuni preti americani basata sullo scandalo pedofilia e abusi sessuali e che lui, secondo le accuse, coprì. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IL TRASFERIMENTO DA BOSTON AL VATICANO DOPO LO SCANDALO PEDOFILIA

È morto a Roma il cardinal americano Bernard Francis Law, ex arcivescovo di Boston e soprattutto il sacerdote coinvolto ai vertici alti della Chiesa Usa per tristemente noto “Caso Spotlight”. Aveva 86 anni ed era malato da tempo, praticamente da quando venne forzatamente trasferito da Boston al Vaticano in seguito al tremendo scandalo pedofilia e abusi sessuali che travolse alcuni sacerdoti americani nella turbolenta diocesi di Boston da lui guidata. Dopo una lunga carriera ecclesiastica in America, divenne uno dei nomi più illustri del cattolicesimo d’Oltre Oceano fino ad essere nominato nel 1984 da Giovanni Paolo II nuovo Arcivescovo di Boston, la terza Diocesi tra le più vaste circoscrizioni ecclesiastiche degli Stati Uniti d’America, e nel 1985 creato anche cardinale. Per anni diresse e controllò i profondi cambiamenti del cattolicesimo americano, tra la lotta alle “derive” sudamericane fino al difficile rapporto con le Chiese protestanti del Nord America. Era un punto di riferimento fino a che non venne coinvolto in uno dei primi gravi casi di abusi sessuali su minori all’interno della Chiesa Cattolica.



IL CASO SPOTLIGHT

Nel 2002 infatti, dopo che la diocesi era stata devastata dallo scandalo degli abusi sessuali nei confronti di minori perpetrati da sacerdoti che erano stati “coperti” dalle autorità ecclesiastiche, il cardinal Law decise di dimettersi (su stretto consiglio del Vaticano) e dopo un breve periodo passato in monastero, venne trasferito a Roma anche se non fu mai ritenuto colpevole tale da essere incriminato dalle autorità giudiziarie per quella triste storia. Il caso Spotlight – da cui qualche anno fa è stato tratto un celebre film candidato a 6 Premi Oscar – fu un gruppo di giornalisti del Boston Globe che indagò sulle prime testimonianze, fondando quel team di inchiesta che per molti anni, tra i Settanta e gli Ottanta, compì indagini sullo scandalo nascosto dei pedofili nella Diocesi di Boston. Le inchieste del team Spotlight portarono tra le altre cose alle dimissioni di Bernard Francis Law, dopo molte pressioni proprio perché accusato di non aver denunciato pubblicamente i casi di pedofilia raccontati dal Boston Globe. La Chiesa venne contestata per aver richiamato a Roma il cardinale, anche se la giustizia americana non ha mai avuto intenzione di perseguirlo per qualche accusa specifica: «Nel maggio 2004 era stato nominato Arciprete della Patriarcale (ora Papale) Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore. Incarico mantenuto fino al compimento degli 80 anni, nel novembre 2011», spiega l’Avvenire, dando la notizia della sua morte oggi 20 dicembre 2017.

Leggi anche

Brian Burch, chi è nuovo Ambasciatore Usa in Vaticano/ Dialogo col Papa, Trump nomina presidente CatholicVote