E’ ancora giallo fitto attorno alla scomparsa di Sofiya Melnyk, la 43enne ucraina della quale non si hanno più notizia da oltre un mese. La sua sparizione resta drammaticamente intrecciata al suicidio di Daniel Pascal Albanese, compagno della donna e trovato senza vita il 29 novembre scorso nella sua villetta a Cornuda, in provincia di Treviso, dove abitava con lei. Nelle ultime ore è trapelata una novità purtroppo poco confortante sul mistero che ruota attorno alla 43enne, la cui auto fu rinvenuta nei pressi di Maser, a distanza di circa 3 chilometri dalla sua abitazione: le ricerche, infatti, si sarebbero interrotte. Una decisione giunta dagli inquirenti e comunicata dagli stessi nel corso di un vertice in Prefettura tenutosi due giorni fa. Le attività di ricerca erano andate avanti per settimane nella zona in cui si credeva potesse essere trovata Sofiya, ma alla luce dei risultati non apprezzabili, si sarebbe deciso di sospendere tutto per non perdere ulteriore tempo. Le indagini tuttavia starebbero andando avanti in attesa di poter conoscere ulteriori novità dagli accertamenti eseguiti nella villetta e sull’auto della donna. Ad oggi, di fatto, non sarebbe emerso alcun elemento in grado di provare la scomparsa dell’ucraina al suicidio del suo compagno anche se i dubbi restano molteplici. Il sospetto, infatti, è che l’uomo possa aver potuto fare del male alla compagna, per poi ripulire a fondo la villetta prima di togliersi la vita. Un dubbio che arriverebbe anche dalla testimonianza di una vicina di casa e che alla trasmissione Chi l’ha visto? aveva rivelato: “C’era un alone di acqua che invadeva tutto il passo carrabile e arrivava fino alla strada. Non ho mai visto una cosa del genere, come se qualcuno di notte avesse usato tanta acqua per lavare, e questa fosse uscita dal passo carrabile fino ad arrivare in strada”.
SCOMPARSA SOFIYA, LE PAROLE DELLA SORELLA DI PASCAL
Il caso è stato affrontato nuovamente anche nella puntata odierna del programma La vita in diretta, durante la quale sono stati sentiti il padre e la sorella di Daniel Pascal. Il primo, Angelo Albanese, ha raccontato quali furono le ultime parole del figlio. Pascal si limitò a dirgli che Sofiya non c’era più. A commentare il giallo è stata anche la giovane criminologa Flaminia Bolzan, che in studio ha rivelato: “Interessante ciò che avverrà quando saranno analizzate le tracce biologiche trovate nella casa e nell’auto di Sofiya perché si potrà fare una comparazione tra queste tracce che potrà aiutare gli inquirenti a identificare una pista solida, in quanto ad oggi le ipotesi restano molteplici”. A sua detta, altri elementi potrebbero risalire anche dall’analisi dei dispositivi della donna scomparsa. Il programma ha poi trasmesso anche l’intervista alla sorella di Pascal, Carole: “Sarà un Natale triste quest’anno, molto triste”, ha esordito. La donna ha quindi rievocato quanto accadde nel primo pomeriggio del 20 novembre scorso, quando il fratello prima chiamò il padre che lo considerò strano, poi arrivò in casa: “Ha salutato, aveva la faccia molto tirata, si mise le mani in testa ed ha detto ‘Non ho più notizie di Sofiya’, scoppiando a piangere”. Sarebbero numerose le domande che si è posta Carole, ma ad oggi la donna avrebbe solo una certezza: “Mio fratello non c’è più e spero che Sofiya sia viva anche per togliere qualunque dubbio sul fatto che lui possa averle fatto del male, io continuo a non crederci”.