Negli ultimi giorni sta facendo discutere, anche perché ha sollevato un vero e proprio polverone attorno all’istituto scolastico dove è avvenuto l’episodio, il caso di una insegnante che, dopo aver scoperto alcuni dei suoi alunni intenti nel demoniaco gioco noto Oltreoceano come “Charlie Charlie Challenge” è stata colta dal panico e ha fatto convocare a scuola addirittura un esorcista: la vicenda, avvenuta lo scorso 21 novembre nella scuola primaria “Telesio” di Reggio Calabria, è diventata solo di recente di dominio nazionale e ha acceso non solamente il dibattito su questo gioco che è oramai virale sul web anche se negli Stati Uniti ha avuto il suo apice circa due anni fa ma ha costretto anche la preside dell’istituto a tornare sulla faccenda e provare a minimizzare l’accaduto spiegando che non è stato chiamato d’urgenza nessun esorcista e che l’arrivo tra i banchi della scuola di don Piero Catalano, esperto di esoterismo nonché discepolo di Padre Amorth, era finalizzato solamente a dare vita a un momento informativo con i ragazzini “sui rischi dei giochi satanici”. Tuttavia, nonostante fosse calato il silenzio sull’episodio e agli insegnanti era stato chiesto di non farne menzione, adesso tutti i giornali ne parlano e, stando ad alcune fonti vicine al personale docente del “Telesio”, la scuola non sarebbe nuova a casi di questo tipo.



COS’E’ IL “CHARLIE CHARLIE CHALLENGE”?

Ma in cosa consiste questo famigerato “Charlie Charlie Challenge”? Il gioco nato in America e che nel nome fa riferimento a un presunto bambino messicano morto all’età di 10 anni è un fenomeno dilagato coi social network e che consiste nel disporre due matite, una sopra l’altra, a forma di croce su un pezzo di carta e scrivere alternativamente “Sì” o “No” nei quattro quadranti ottenuti: secondo la “mitologia” di questo gioco, si recita poi una formula e si interroga lo spirito di Charlie, attendendo che la matita oscilli e dia la risposta puntando su un quadrante anziché un altro. Ebbene, in una classe dell’istituto calabrese l’insegnante ha deciso di chiamare un esorcista dopo aver udito i suoi scolari (tutti di età inferiore agli 11 anni) a invocare il maligno. Tuttavia, nonostante il tentativo di minimizzare da parte della stessa preside e del corpo docente, pare che don Piero Catalano sia stato chiamato a scuola proprio per le sue conoscenze del mondo dell’esoterismo e per essersi formato sotto gli insegnamenti di Padre Amorth, uno dei più celebri esorcisti: e proprio uno di collaboratori del sacerdote, il teologo Nunzio Di Stefano, ha confermato tutto raccontando alla stampa che la maestra “aveva notato della matite che si muovevano da sole e la preside ci ha chiesto consiglio su come comportarsi”.



GIANLUCA NICOLETTI, “IL RITORNO DELLA SUPERSTIZIONE A SCUOLA”

Sulla vicenda è intervenuto nelle ultime ore anche il giornalista radiofonico Gianluca Nicoletti che, in un suo video-intervento nella rubrica che tiene sul sito del Corriere della Sera, ha commentato l’episodio e ha espresso preoccupazione non tanto per il gioco in sé (nonostante gli accenni al demoniaco, alla fine si rivela innocuo) quanto per la salute del sistema scolastico nostrano. Sottolineando come i protagonisti siano pur sempre dei bambini e che è stato addirittura necessario ricorrere a un noto sacerdote del luogo per parlare loro dei rischi delle sedute spiritiche e delle evocazioni demoniache, Nicoletti ha spiegato che desta perplessità soprattutto il fatto che a nessuno sia venuto in mente, invece, di convocare un professore di scienze che avrebbe spiegato, rifacendosi all’elementare legge di gravità, come è possibile che una matita oscilli e poi “cada” su un quadrante. “L’insegnante era convinta che il movimento delle matite fosse attribuibile al demonio” prosegue il diretto interessato che conclude esprimendo tristezza sullo stato della scuola pubblica italiana, dove alla carenza di cultura scientifica si aggiunge il ritorno a un mondo oscuro e superstizioso “che credevamo di esserci lasciati alle spalle”.

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