San Pietro Canisio, la vita del santo
Nato nei Paesi Bassi, nella città di Nijmegen, San Pietro Canisio, il cui nome anagrafico è Pieter Kanijs, ha il grande merito di essere riconosciuto nel mondo ecclesiastico come il primo gesuita del mondo germanico. La sua nomina a Santo avvenne però solo relativamente nel recente passato, nel 1925 sotto il Pontificato di Papa Pio XI. Santo e dottore, questi sono i grandi riconoscimenti tributati a San Pietro Canisio, fu religioso affine al sentimento gesuita, quindi uomo di cultura e scienza, in grado di portare la parola di Gesù e la didattica con amore e passione in quell’Europa Centrale a ridosso del XVI secolo, San Pietro Canisio è infatti nato nel 1521 in Olanda e deceduto sulla soglia del secolo in divenire, nel 1957 a Friburgo, nell’attuale Svizzera del cantone Friburgo di cui la città è capitale. La sua città natale apparteneva all’allora vastissimo Sacro Romano Impero e Pietro nacque in una famiglia agiata per l’epoca; il padre era infatti ‘borgomastro’ della città, ruolo che oggi corrisponde al titolo di sindaco, quindi amministratore cittadino. I Paesi Bassi del XVI secolo appartenevano alle terre di Germania, ragione per la quale a Pietro Canisio è attribuito l’appellativo di primo frate gesuita tedesco, ordinato ai Gesuiti all’età di ventidue anni, ottavo membro assoluto di questo fondamentale ordine per la Chiesa Cattolica mondiale, ordine nel quale cultura e devozione si esaltano nella ricerca della parola di Dio e dell’evangelizzazione. Il passaggio dal nome teutone di Pieter Kanijs a Pietro Canisio, latinizzazione del suo nome d’origine, avvenne in concomitanza con l’invito ricevuto da parte del vescovo di Augusta, Ottone di Waldburg, di partecipare al Concilio di Trento. San Pietro Canisio si distinse durante tutta la sua vita per i modi cortesi e gentili, la sua profonda cultura umanistica e biblica, la sua devozione e i ruoli che ricoprì con grande passione all’interno degli ordinamenti scolastici religiosi della Mitteleuropa. Fu infatti dapprima rettore dell’Università di Ingolstadt, in seguito amministratore della diocesi della capitale austriaca odierna, Vienna, allora inglobata nel Sacro Romano Impero di terra tedesca. Il suo catechismo letterario, l’opera rinomata ‘Summa doctrinae christianae’, fu apprezzata in quanto risposta cortese ma determinata alle teorie protestanti luterane, un’opera ancoraoggi presa in considerazione come lascito culturale di un ordine, quello gesuita, profondamente immerso nello studio della Fede. Il giorno a lui dedicato è il 21 dicembre ma per il mondo religioso tedesco, la celebrazione di San Pietro Canisio ricade in aprile, il 27 del mese.
Le celebrazioni
In Germania, nei Paesi Bassi natii e in Austria, diverse città celebrano con feste popolari la memoria del loro santo tra i più amati, dal confine alpino meridionale sino al cuore della Germania. Proprio in Germania la sua persona, la sua santità lo riveste del ruolo di Santo Protettore di quasi tutti i lander tedeschi, figura riconosciuta in tal senso anche dai cristiani protestanti. Forse la città più conosciuta nella quale San Pieter Kanijs ha ricevuto il titolo di Patrono è Innsbruck, città austriaca quasi sul confine con l’Italia, non lontana da quella Trento dove iniziò il suo cammino di fede e cultura durante il Concilio. Altre città in cui il santo è Patrono sono le tedesche Sedelsberg e Saterland non a caso sul confine con la natia Olanda.