Bufera sulla Apple: il colosso di Cupertino ha ammesso di rallentare deliberatamente i vecchi iPhone con gli aggiornamenti del software. In questo modo verrebbero “aiutate” le batterie al litio, che con il graduale degrado possono causare lo spegnimento repentino dell’iPhone. Di conseguenza, Apple sostiene di allungare così la vita dei cellulari. Il sospetto è che in realtà gli iPhone più vecchi siano stati deliberatamente rallenta per influenzare le scelte economiche degli utenti, spingendoli ad acquistare il nuovo modello della Apple. Per questo motivo il Codacons ha annunciato esposto alla Procura della Repubblica di Roma e all’Antitrust, minacciando una class action in Italia nel caso in cui vengano accertate condotte illecite. Il rischio è di trovarsi «di fronte ad un palese illecito che potrebbe addirittura configurare il reato di truffa, con un danno evidente per i consumatori». Per questo, spiega il Codacons, si chiede «di accertare se il fenomeno dei telefonini rallentati riguardi anche gli iPhone venduti in Italia e, in caso di accertate irregolarità, il Codacons promuoverà nel nostro paese una class action contro la Apple».
APPLE RALLENTA IPHONE VECCHI: UN “AIUTO” O UN “TRUCCO”?
Tre class action sono state già avviate negli Stati Uniti dopo che Apple ha ammesso di aver volontariamente rallentato le prestazioni dei modelli meno recenti di iPhone, a partire dal 7 in vendita solo dallo scorso anno e quindi tutt’altro che vecchio. In una delle azioni legali avviata in una corte federale dell’Illinois, e riportata dai media americani, si legge che «Apple sapeva che la sostituzione della batteria avrebbe migliorato la perfomance dei dispositivi più vecchi». Nella causa che è stata invece avviata a Los Angeles viene messo in evidenza come Apple abbia «interferito» con della proprietà private rallentando deliberatamente gli iPhone. Nella California del Nord è stata lanciata un’altra azione legale. In questa si osserva come Apple prima di ammettere il rallentamento abbia «fornito dichiarazioni fuorvianti che puntavano a nascondere la natura e lo scopo del difetto». Apple si difende spiegando che l’obiettivo «è quello di offrire ai consumatori l’esperienza migliore, inclusa la performance e il prolungamento della vita dei loro dispositivi». Dietro invece potrebbe esserci ben altro. Lo chiariranno le varie cause legali.