È stata bloccata e arrestata all’instante mentre stava entrando in Italia a Milano Malpensa, in mezzo all’aeroporto: una foreign finghter marocchina naturalizzata italiana è stata arrestata nelle scorse ore dagli agenti della Sezione Antiterrorismo internazionale della Digos in collaborazione con la Polizia di Frontiera e il supporto delle forze dell’ordine francesi. Già, perché proprio dalla Francia era ricercata con un mandato di arresto europeo emesso dalla Corte di Appello di Parigi, quando era stata ritenuta responsabile di aver partecipato attivamente ad una associazione criminale che preparava atti di terrorismo (non è chiaro se si tratti di Isis o altro). Secondo quanto spiega l’Ansa, dopo mesi di ricerche tra Italia, Francia e Siria, gli agenti coordinati dal pm Alberto Nobili responsabile del Dipartimento Antiterrorismo, hanno eseguito un’attività d’indagine i cui riscontri hanno permesso alla Corte d’Appello di Parigi di emettere un mandato di arresto europeo a suo carico. E così si è arrivati fino all’aeroporto di Malpensa quando nei giorni prossimi al Natale la donna stava cercando di fuggire nel nostro Paese.
SPOSATA CON UN ITALIANO, ERA FUGGITA A SUA INSAPUTA
R.M. le iniziali della donna 35enne foriegn fighters, era sposata con un italiano residente a Juan Les Pins (Francia) con la famiglia e avevano avuto tre figli ancora minorenni nel momento della fuga in Siria. Non solo, secondo quanto riferito dal pm italiano, la terrorista è riuscita a raggiungere la terra per le esercitazioni jihadiste portandosi dietro i tre figli minorenni all’insaputa totale del marito. La donna nel marzo ha abbandonato dunque il marito e rapendo di fatto i tre figli e raggiungendo la Siria passando per la Turchia: come spiega l’Ansa, dopo mesi di silenzio, la donna, un mese fa circa, ha ricontattato il marito per rientrare in territorio europeo. Le prime indagini l’avevano segnalata a Idlib come tantissimi altri foreign fighters proto-terroristi islamisti: era tornata in Europa con l’intenzione di mettere in pratica la furia cieca della jihad. « Le autorità francesi hanno chiesto all’Italia la collaborazione per rintracciarla, e la Digos ha così avviato l’indagine, coordinata dal sostituto procuratore antiterrorismo Alberto Nobili. La donna è ora detenuta nel carcere di San Vittore in attesa di essere consegnata alla Francia», spiega l’Agi, aggiungendo che i tre figli al momento sono stati affidati al padre che così dopo mesi riesce a riabbracciare quei ragazzini rapiti all’improvviso e trasportati nelle difficili terre siriane, tra terroristi e guerra civile.