Nella sua omelia alla messa della notte di Natale Papa Francesco ha parlato di una festa «per chi scappa dell’Erode di turno» e ha spiegato che Gesù è «Colui che viene a dare a tutti noi il documento di cittadinanza». Nella basilica di San Pietro, tra centinaia di cardinali, vescovi e sacerdoti, il pontefice ha dunque rinnovato l’appello alla solidarietà sociale e all’accoglienza dei migranti. Per la quanta vigilia natalizia del suo pontificato, Bergoglio ha insistito sulla situazione di chi è costretto a «lasciare la loro terra e mettersi in cammino» per «sopravvivere agli Erode di turno che per imporre il loro potere e accrescere le loro ricchezze non hanno alcun problema a versare sangue innocente». Natale è dunque un’occasione per «trasformare la forza della paura in forza della carità, in forza per una nuova immaginazione della carità, che non si abitua all’ingiustizia come fosse naturale ma ha il coraggio, in mezzo a tensioni e conflitti, di farsi “casa del pane”, e terra di ospitalità». (agg. di Silvana Palazzo)



PAPA FRANCESCO SUI MIGRANTI: “GESÙ DÀ LA CITTADINANZA”

Papa Francesco ha voluto dare un segnale importante durante la Santa Messa della vigilia di Natale. Un messaggio di unione che ovviamente va anche a parlare dei problemi attuali del mondo in un momento in cui la migrazione sta facendo discutere anche nelle stanze della politica. Papa Francesco ha voluto ribadire: “Gesù dà a tutti noi il documento di cittadinanza. In Giuseppe e Maria vediamo le orme di milioni di persone che non scelgono di andarsene, ma che obbligano a separarsi dai loro cari, sono espulsi dalla loro terra”. Un momento molto importante quello scelto per lanciare un messaggio a tutto il mondo che possa unire e non dividere in una società che invece lavora sulla discriminazione e che spesso senza accorgersene regala momenti di grande sofferenza a tanti elementi che la popolano. Papa Francesco mai banale ha voluto ribadire alcuni concetti importanti, usando paragoni illustri, all’interno di un contesto come quello della Santa Messa della vigilia che è uno degli eventi più seguiti di questo periodo. (agg. di Matteo Fantozzi)



NIENTE STOP A BETLEMME

È cominciato tutto da lì, da una mangiatoia appena fuori Betlemme, con Gesù accolto solo dagli ultimi della società, i pastori e gli artigiani, rifiutato da tutto e da tutti. Così come allora, anche oggi la Chiesa si stringe attorno all’Figlio dell’Uomo che in questa notte nasce per tutti e per la salvezza di tutti. In Terra Santa, nel pieno dello scontro riaperto da poco tra Israele e Palestina, la Santa Messa di Natale verrà celebrata senza annullamenti dell’ultimo momento per timori di rappresaglia. Il messaggio di pace da dare a tutti è più importante e l’Amministratore apostolico del Patriarcato Latino Pierbattista Pizzaballa celebrerà come da tradizione la Messa alla mezzanotte nella Basilica della Natività dove tutto ebbe inizio. Sarà presente il presidente palestinese Abu Mazen di ritorno dall’Arabia Saudita e dalla Francia dove ha incontrato re Salman e il presidente Emmanuel Macron: «mi auguro che si possano realizzare le aspirazioni dei palestinesi per la libertà e l’indipendenza e l’istituzione di uno stato indipendente con Gerusalemme Est come Capitale». Ma è l’invito di Pizzaballa a provare davvero la “sintesi” quasi impossibile in un Paese funestato dalla guerra e dall’esatto contrario del messaggio (e testimonianza) di Gesù. « Natale noi celebriamo Dio che si affaccia ed entra nella storia dell’uomo, non con un annuncio di giudizio, immagini di sventura e di castigo. Se avesse fatto così, era evidente che il suo fine era quello di conquistarci, di assoggettarci, come un qualsiasi potente della terra. Invece Dio viene con un semplice annuncio di gioia: ‘Ecco, vi annuncio una grande gioia’. La gioia di Dio è una gioia ‘incarnata’, passa per le cose semplici della vita. Non c’è gioia se non c’è vita, la vita umile di gente normale: una madre, un padre, un figlio… E salvezza è possibilità di ricominciare sempre». Da tradizione è arrivato a Betlemme in processione da Gerusalemme l’Amministratore apostolico del Patriarcato Latino Pizzaballa che stasera officerà la Messa alla quale parteciperà anche il Console generale italiano a Gerusalemme Fabio Sokolowicz. Pizzaballa è stato ricevuto nella Piazza della Mangiatoia dove svetta l’albero di Natale e dove è allestito il presepe ma anche uno striscione contro la scelta di Trump».



 

ALLE 21.30 LA CELEBRAZIONE COL SANTO PADRE

Alle 21.30 il Vaticano inizia le celebrazioni della Santa Messa della Vigilia Di Natale con Papa Francesco che, come da tradizione, viene preceduta dalla recita cantata della Kalenda. Si tratta dell’annuncio solenne della festa del Natale secondo il Martirologio Romano, che si usa per l’ufficio notturno oppure proprio al termine della veglia prima della Messa della Notte santa. Una preghiera che annuncia la venuta del Signore, una venuta umile e “povera” per chi invece è il Re dei Re, il figlio di Dio che si fa Figlio dell’Uomo per servire tutti e salvare tutti. Ecco la traduzione in italiano della tradizionale preghiera riconfermata dal Vaticano e dalla Cei negli ultimi anni: «Trascorsi molti secoli dalla creazione del mondo, quando in principio Dio creò il cielo e la terra e plasmò l’uomo a sua immagine; e molti secoli da quando, dopo il diluvio, l’Altissimo aveva fatto risplendere tra le nubi l’arcobaleno, segno di alleanza e di pace; ventuno secoli dopo che Abramo, nostro Padre nella fede, migrò dalla terra di Ur dei Caldei; tredici secoli dopo l’uscita del popolo d’Israele dall’Egitto sotto la guida di Mosè; circa mille anni dopo l’unzione regale di Davide; nella sessantacinquesima settimana secondo la profezia di Daniele; all’epoca della centonovantaquattresima Olimpiade; nell’anno settecentocinquantadue dalla fondazione di Roma; nel quarantaduesimo anno dell’impero di Cesare Ottaviano Augusto, mentre su tutta la terra regnava la pace, Gesù Cristo, Dio eterno e Figlio dell’eterno Padre, volendo santificare il mondo con la sua piissima venuta, concepito per opera dello Spirito Santo, trascorsi nove mesi, nasce in Betlemme di Giuda dalla Vergine Maria, fatto uomo: Natale di nostro Signore Gesù Cristo secondo la carne».

L’ANGELUS DI PAPA BERGOGLIO

In attesa della lunga Veglia della Vigilia di Natale, Papa Francesco ha “anticipato” il saluto al piccolo Bimbo che nasce oggi, duemiladiciassette anni dopo da quella prima volta a Betlemme. E invita tutti ad andare incontro a Lui che per primo ha avuto l’ardire di presentarsi al mondo non come re, non come Dio Onnipotente ed eterno, ma come piccolo bimbo umile in una mangiatoia, già perseguito dal male e dal timore del Re Erode. «Vi chiedo in queste ore qualche momento per fermarvi in silenzio e in preghiera davanti al presepe, per adorare nel cuore il mistero del vero Natale, quello di Gesù, che si avvicina a noi con amore, umiltà e tenerezza». Nella catechesi tenuta oggi in Piazza San Pietro nel consueto Angelus domenicale, oggi eccezionalmente anche vigilia di Natale, il Pontefice ha spiegato come quel bambino che nascerà oggi «da questa umile ragazza di Nazaret sarà chiamato Figlio dell’Altissimo. Non è possibile concepire una dignità più alta di questa», commenta ancora Papa Francsco. Mentre la risposta di Maria è «una frase breve, che non parla di gloria o di privilegio, ma solo di disponibilità e di servizio»: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». La figura della Madonna è sempre centrale e educativa secondo la Chiesa, una «collaboratrice perfetta del progetto di Dio e con questa sua risposta umile e generosa ottiene una gioia altissima e anche una gloria altissima». Appuntamento dato poi a questa sera per la Santa Messa della Vigilia, sempre in San Pietro e sempre con Papa Francesco come da tradizione. 

LA SANTA MESSA A MEZZANOTTE CON PAPA FRANCESCO

Papa Francesco alle ore 21.30 inizia la celebrazione del Santo Natale di Gesù nella tradizionale Santa Messa in Basilica di San Pietro: una giornata intensa passata tutta nel segno dell’attesa, in piena conclusione e vertice massimo dell’Avvento di Cristo in questo turbolento anno domini 2017. Alle ore 12 l’Angelus da Piazza San Pietro con gli ultimi auguri di Natale ai fedeli giunti da ogni parte del mondo, poi alle 21.30 l’inizio delle lunghe celebrazioni in Basilica per la canonica Santa Messa della Notte di Natale. Nei giorni scorsi il Pontefice ha invitato tutti a prendere sul serio non solo l’appuntamento con l’Eucaristia del Signore ma il momento considerato da tutti “banale” come quello dell’orario e della puntualità alla Santa Messa. Non un richiamo “moralistico”, ma una richiesta di attenzione e di serietà con se stessi di fronte alla venuta di Dio in Terra tramite il Natale: «arriviamo in anticipo per una volta alla Messa e prepariamoci all’incontro con Gesù. Lì incominciamo a adorare Dio come comunità. Per questo è importante non arrivare in ritardo, bensì in anticipo, per preparare il cuore a questa celebrazione della comunità», spiega Papa Francesco nella catechesi d’avvento in sala Nervi. «Non è una buona abitudine organizzarsi la domenica per arrivare a Messa dopo il sermone, così da assolvere il precetto senza ascoltare la Parola di Dio. Preparare il proprio cuore all’incontro con Gesù: questo – ha sottolineato ancora il Pontefice – è la Messa: l’incontro con Cristo che è il centro della comunità. A Cristo si deve guardare, non siete lì per guardarvi la faccia tra di voi». Preparandoci tutti al ricevere il Cristo nella notte di Natale, con la Santa Messa aperta a tutti coloro che desiderano riconoscere a questa festa un valore reale e non solo simbolico, il Papa invita a seguire la “scia” dei pastori di Betlemme: «come loro tanti anni fa hanno riconosciuto il Figlio di Dio nato in una stalla, così anche voi sappiatelo riconoscere quando viene nel mistero dell’Eucaristia. La Notte del Natale illumini con la gioia e con la pace la vita di ciascuno di voi, delle vostre famiglie, delle persone a voi care e, in modo particolare, delle persone sole, dei sofferenti e dei senza tetto».

L’OMELIA DEL 2016

In attesa di conoscere il nuovo pensiero e commento della notte di Natale del Santo Padre Francesco, ripercorriamo quanto detto la scorsa Santa Messa della notte di Natale del 2016 dove il Papa sottolineò il momento fulgido della Grazia come portatrice di salvezza a tutto il mondo cristiano e non. «È una notte di gloria, quella gloria proclamata dagli angeli a Betlemme e anche da noi in tutto il mondo. È una notte di gioia, perché da oggi e per sempre Dio, l’Eterno, l’Infinito, è Dio con noi: non è lontano, non dobbiamo cercarlo nelle orbite celesti o in qualche mistica idea; è vicino, si è fatto uomo e non si staccherà mai dalla nostra umanità, che ha fatto sua. È una notte di luce: quella luce, profetizzata da Isaia (cfr 9,1), che avrebbe illuminato chi cammina in terra tenebrosa, è apparsa e ha avvolto i pastori di Betlemme (cfr Lc 2,9)». Francesco si soffermò poi sull’incredibile paradosso “svelato” dal Vangelo nel parlare dei grandi della Terra dell’epoca e poi di quel Piccolo grande che nasceva nella zona più umile di tutte: la mangiatoia di Betlemme, al freddo e al gelo. «parla dell’imperatore, del governatore, dei grandi di quel tempo, ma Dio non si fa presente lì; non appare nella sala nobile di un palazzo regale, ma nella povertà di una stalla; non nei fasti dell’apparenza, ma nella semplicità della vita; non nel potere, ma in una piccolezza che sorprende. E per incontrarlo bisogna andare lì, dove Egli sta: occorre chinarsi, abbassarsi, farsi piccoli. Il Bambino che nasce ci interpella: ci chiama a lasciare le illusioni dell’effimero per andare all’essenziale, a rinunciare alle nostre insaziabili pretese, ad abbandonare l’insoddisfazione perenne e la tristezza per qualche cosa che sempre ci mancherà. Ci farà bene lasciare queste cose per ritrovare nella semplicità di Dio-bambino la pace, la gioia, il senso luminoso della vita».

Il Mistero del Natale e la celebrazione del Santo Padre sarà disponibile anche quest’anno non solo in collegamento video su Tv2000 (sia sul digitale terrestre che sul sito internet): in diretta streaming video sarà disponibile anche il collegamento con San Pietro per la Santa Messa tramite il canale YouTube del Vaticano qui sotto.