Blitz di un’attivista Femen a San Pietro oggi, 25 dicembre. Ha provato a strappare la statua di Gesù bambino dal presepe allestito in Vaticano, ma è stata fermata dalle forze dell’ordine. In topless, come usanza del gruppo Femen, la donna si è lanciata sul presepe urlando: «Dio è donna». Questo stesso slogan era dipinto sulla sua schiena nuda. Alcuni gendarmi del Vaticano comunque sono riusciti a bloccarla due ore prima del tradizionale messaggio di Natale di Papa Francesco. Stando a quanto riportato dal sito web di Femen, a compiere il gesto sarebbe stata la “sextremist” Alisa Vinogradova. «Femen considera la politica contro la guerra del Vaticano un ruvido attacco medievale alla libertà delle donne e ai loro diritti naturali. Un bambino non viene da un dio, ma da una donna! Perché una donna è Dio», si legge sul portale del gruppo attivista. Questo è il secondo tentativo di Femen ai danni del Vaticano: già nel 2014 un’altra attivista a aveva provato, invano, a portare via la statua dal presepe.
FEMEN IN VATICANO: ATTIVISTA PROVA A RUBARE BAMBINELLO
Femen torna a colpire in Vaticano e lo fa a Natale. A tre anni dal primo tentativo, un’altra attivista è stata arrestata e portata via dopo aver provato a strappare la statua di Gesù bambino dal presepe in piazza San Pietro a Roma. L’obiettivo del gruppo, fondato in Ucraina, è vincere sul patriarcato. «Maria fa suo il grido #MeToo e rompe il silenzio», si legge in un lungo post su Facebook nel quale viene criticata la posizione della Chiesa Cattolica contro l’aborto, citando il caso di Teodora Vásquez, in carcere da 10 anni e condannata a 30 anni di reclusione per un aborto a El Salvador. Stessa scena tre anni fa: nel Natale 2014 è stata Iana Aleksandrovna Azhdanova aveva cercato di sottrarre il bambinesco dal presepe. Accusata di «vilipendio, atti osceni in luogo pubblico e furto», non può più mettere piede in Vaticano. Altre tre attiviste nel 2014 si denudarono a San Pietro per protestare contro la visita del Papa alle istituzioni europee di Strasburgo. Nel 2013 invece si denudarono nella stessa piazza durante l’Angelus domenicale in protesta per i diritti dei gay.