Si è detto che rispetto all’ultima generazione di chef, il grande Gualtiero Marchesi fosse maggiormente restio a comparire in televisione, convinto che davanti alle telecamere trionfasse più lo spettacolo che la cucina. Eppure anche il Maestro, morto ieri nella sua casa di Milano a causa di un arresto cardiaco, ha fatto capolino in alcune trasmissioni. Non è un caso, infatti, che sul proprio profilo Instagram lo abbia ricordato un’icona dei cooking show come Benedetta Parodi. L’attuale conduttrice di Bake Off Italia e di Domenica In ha infatti pubblicato uno scatto che la ritrae insieme a Marchesi durante una puntata de I menu di Benedetta, trasmissione che fino a qualche anno fa andava in onda su La 7 di Urbano Cairo. A commento di questo scatto, poche ma significative parole:”Un grande onore aver conosciuto Gualtiero Marchesi”. (agg. di Dario D’Angelo)
DOMANI I FUNERALI
Si svolgeranno domani, alle ore 11:00 nella Chiesa Santa Maria del Suffragio a Milano i funerali di Gualtiero Marchesi, maestro della ristorazione italiana e spentosi all’età di 87 anni. Lo riporta Repubblica.it, all’indomani dalla triste notizia della sua dipartita e che ha significato per l’intero mondo culinario italiano e non solo un enorme vuoto. Ne è consapevole uno dei suoi più noti allievi, Ernst Knam, popolare volto tv e prima ancora pasticcere, che ha avanzato una proposta per ricordare l’indimenticabile chef: “Milano lo ricordi con un museo della cucina”. Dopo i funerali, le spoglie di Marchesi saranno portate nella tomba di famiglia a San Zenone Po, dove riposa la moglie Antonietta scomparsa appena sei mesi fa. Ancora nessuna certezza sulla camera ardente organizzata dal Comune di Milano in quanto la Sala Alessi di Palazzo Marino è attualmente occupata dalla mostra natalizia con l’opera di Tiziano, ma non si esclude che il luogo prescelto ed aperto al pubblico per rendere l’ultimo saluto a Gualtiero possa essere un teatro. Nell’annunciare i funerali, la Fondazione Gualtiero Marchesi ha invitato tutti a sostituire i classici fiori con un sostegno alla medesima Fondazione che porta il nome del grande maestro, descritto come “uno spirito libero, arguto e coraggioso che con la sua cucina, basata sulla materia, l’essenzialità e l’eleganza ha rivoluzionato la tradizione diventando un esempio per i futuri cuochi”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
L’ULTIMO SALUTO DI MARONI E SALA
Anche il mondo delle istituzioni porge il suo ultimo saluto a Gualtiero Marchesi, il grande chef milanese morto ieri all’età di 87 anni. Dal suo profilo Facebook, Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, lo ricorda come “maestro impareggiabile di bravura e di stile. Hai saputo portare la cucina italiana su cime inesplorate senza mai perdere le radici della tua Milano. La Lombardia e l’Italia ti sono riconoscenti per sempre. RIP”. Anche il sindaco meneghino, Giuseppe Sala, come riporta l’Ansa, ha voluto ricordare Gualtiero Marchesi:”Salutiamo con profonda commozione Gualtiero Marchesi, maestro della cucina e padre della cultura gastronomica italiana. Una lunga carriera e la voglia di non mollare mai”. Sala ha ricordato soprattutto “la sua volontà di insegnare ai tanti giovani chef che sono passati dai suoi ristoranti. Milano gli deve moltissimo”. (agg. di Dario D’Angelo)
GLI ULTIMI GIORNI
Il Maestro Gualtiero Marchesi è morto nella sua casa di Milano alle 18 di ieri, 26 dicembre 2017, in seguito ad un arresto cardiaco giunto due giorni dopo un attacco di bronchite. Lo riporta La Repubblica, sottolineando che il decesso dello chef nulla ha a che vedere con quel problema che da tempo si portava dietro sulla fronte e che lo infastidiva non poco. Spentosi all’età di 87 anni, Marchesi ha trascorso gli ultimi tempi in casa, borbottando perché si annoiava. Stava però lavorando ad un progetto ambizioso, come ha raccontato il genero Enrico Dandolo, che seguiva più da vicino il suo lavoro ed è presidente ella Fondazione Gualtiero Marchesi:”Stava riscrivendo tutte le sue ricette più famose e innovative. L’ultimo libro pubblicato era un libro di sole foto, le foto dei suoi piatti. Ma siccome poi ogni chef ci mette del suo nell’interpretarli, aveva deciso di codificare una volta per tutte le sue creazioni, in modo che in futuro si possano riprodurre esattamente come le aveva pensate lui”. (agg. di Dario D’Angelo)
L’EREDE DI MARCHESI, SECONDO MARCHESI
E’ morto a Milano Gualtiero Marchesi, chef italiano tra i più famosi al mondo, all’età di 87 anni. A comunicarlo sono fonti vicine alla famiglia. Titolare del ristorante ‘Il Marchesino’, aveva ricevuto numerosi riconoscimenti e onorificenze. Nel corso di un’intervista rilasciata a Panorama, lo chef tra le molte rivelazioni ha anche svelato colui che considera il suo possibile “successore” nel mondo della grande cucina: “Il mio erede? Paolo Lopriore, l’unico genio. Poi ci sono quelli che hanno lavorato bene: Oldani, Cracco, Berton, tutta gente che fa cucina con passione e intelligenza, ma lui merita qualcosa in più. – inoltre il grande chaf ha raccontato – Quando lavoravamo insieme eravamo fusi, non si capiva più cosa fosse mio e cosa suo. Aprirà un locale a Como, voglio andarci“. (aggiornamento di Anna Montesano)
QUELLA CRITICA A MASTERCHEF
Ci ha lasciati Gualtiero Marchesi, uno degli chef più apprezzati al mondo. Nota quella critica del maestro al noto programma di cucina nel corso di un’intervista rilasciata a Panorava: “Posso dirla brutalmente? Guardando Masterchef s’imparano le ca*ate. Non si cerca l’essenza, la qualità, la materia. Bisogna esaltare la materia, non se stessi“ – aveva dichiarato Marchesi in quell’occasione, per poi aggiungere “Non sopporto che le persone vengano obbligate a fare le creative a oltranza, a produrre vaccate“. E ancora il noto chef, intervistato da Panorama, ha tenuto a chiarire “Non amo esibirmi, non sono come chi, non faccio nomi, è sempre in pista, con la smania di successo. Quando ero giovane non uscivo neppure dalla cucina, mi vergognavo”. Il mondo della cucina perde davvero una grande stella. (Anna Montesano)
ADDIO AL GRANDE CHEF ITALIANO
Gualtiero Marchesi, lo chef italiano più famoso nel mondo, è morto. Lutto nel mondo della ristorazione: il Maestro che ha fondato la “nuova cucina italiana” si è spento all’età di 87 anni a Milano. Si tratta della figura più importante dell’enograstronomia italiana: da vero innovatore ha cambiato le regole della cucina italiana portandola ai livelli dell’eccellenza mondiale e liberandola così dal provincialismo. Quest’estate era riuscito a realizzare il sogno di fondare una casa di riposo per cuochi: nascerà a Varese, come riportato da Repubblica, per iniziativa della Fondazione che porta il suo nome. «L’importante è che abbiano veramente fatto sempre i cuochi. Non i ristoratori. E nemmeno i dilettanti, indipendentemente dal livello dei locali in cui lavoravano: cuochi veri, che hanno dato la vita a questo mestiere», aveva dichiarato Gualtiero Marchesi. La sua ricetta più famosa è senza dubbio “il riso e oro”, una rivisitazione del classico risotto alla milanese con lo zafferano e un tocco di classe, una foglia d’oro. Un piatto bellissimo e soprattutto buonissimo. Da amante dell’arte lo riconobbe subito come un capolavoro.
GUALTIERO MARCHESI È MORTO: COME HA CAMBIATO LA CUCINA ITALIANA
I nuovi top chef stellati devono molto, se non tutto a Gualtiero Marchesi. Per loro è stato il Maestro, quindi è stato semplice cominciare a chiamarlo così. Nato a Milano nel 1930 da una famiglia di ristoratori della provincia di Pavia, frequentò la scuola alberghiera di Lucerna. Fece pratica nell’albergo della sua famiglia prima di partire per Parigi, dove venne catapultato nel mondo dell’alta cucina. Aprì il suo primo ristorante in Italia nel 1977, dopo un anno ottenne la stella Michelin, primo gradino dell’eccellenza culinaria. Questa venne poi raggiunta nel 1986 con le mitiche tre stelle. Fama e successo furono accompagnati dai riconoscimenti ufficiali. Non a caso Gualtiero Marchesi è considerato lo chef italiano più famoso al mondo. Restò tale anche quando restituì le stelle in contestazione con il metodo di attribuzione della guida francese Michelin. Molti lo ammirarono ancor di più per quel gesto, altri lo criticarono. In realtà quello era un modo per invitare gli chef italiani a non essere succubi dei cugini francesi. Nel 2006 fondò Alma, la Scuola internazionale di cucina italiana. Fino al settembre scorso ne fu rettore. Nel 2008 invece fondò l’Italian Culinary Academy, con sede a New York, quale indiscusso ambasciatore della cucina italiana nel mondo.