Valeria Marini non ha nascosto la sua grande preoccupazione in seguito al malore che ha colpito nei giorni scorsi Vittorio Cecchi Gori, suo storico ex fidanzato ma con il quale è rimasto il forte legame d’affetto e stima, nonostante il periodo difficile, dal punto di vista economico, fisico e psicologico. Dopo anni di silenzio il popolare produttore cinematografico era tornato a parlare di sé nei mesi scorsi, nel corso di una puntata di Domenica Live, quando al cospetto di Barbara d’Urso aveva ripercorso le tappe salienti della sua vita. Dall’enorme successo professionale ai guai finanziari, fino ai grandi amori. Tra questi anche quello con Valeria Marini in merito alla quale aveva rivelato: “Si, è vero. Io e Valeria Marini aspettavamo un bambino, poi non è accaduto. Io sono molto fatalista e credo al destino. Comunque siamo stati insieme 5 anni e bisognerebbe parlare delle cose belle che abbiamo condiviso”. Con queste dichiarazioni Cecchi Gori replicava alle precedenti parole di Valeria a L’Intervista di Maurizio Costanzo, durante la quale aveva rivelato: “Cecchi Gori mi ha conquistato con la sua simpatia, era una persona fragile e insicura e tutti mi dicevano di scappare da lui, ché aveva un sacco di problemi. Ma io rimasi. C’è stato un momento che avrei voluto un figlio da lui, sarebbe stato il coronamento di una bella storia d’amore”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
RITA RUSIC E VALERIA MARINI AL SUO FIANCO
Rita Rusic e Valeria Marini: accanto a Vittorio Cecchi Gori sono due le persone che gli stanno vicino e sono, ironia del destino, le sue due ex mogli. Passato turbolento, problemi finanziari e crisi, eppure sia la Rusic – rientrata di corsa da Miami dove si trovava per il Natale – che la Marini non hanno lasciato solo Vittorio nel momento del bisogno. Una ischemia, poi il coma e ora per fortuna le prime fasi della riabilitazioni: e le due donne che sono state “rivali” per anni ora condividono la stessa stanza all’ospedale Gemelli di Roma per poter stare vicino all’ex marito crollato proprio il giorno di Natale. Ieri da Miami sono arrivati Rita Rusic con i loro due figli e la Marini ha commentato, «Mi pare il minimo. E mi pare normale che i figli vogliano vedere il padre. Spero potranno farlo presto anche tutti coloro che gli vogliono bene». (agg. di Niccolò Magnani)
“SI SENTIVA DA SOLO, MA TANTI LO CHIAMANO”
La presenza di Valeria Marini è certamente la nota più lieta per Vittorio Cecchi Gori di tutto questo tremendo periodo che sta passando: una presenza vicina, fedele, come un’amica anche se sarebbe la sua ex moglie, ma in questo momento poco importa. Nella chiacchierata con il Corriere della Sera, la Valeriona nazionale ha confessato di come il “suo” Vittorio si sentiva da parecchio tempo molto solo e abbandonato da tutti: «ho pregato per lui non solo la notte di Natale ma in ogni ora a seguire del suo ricovero. Però ho risposto anche a tante telefonate, sono stati davvero numerosi coloro che mi hanno chiamato per avere notizie di Vittorio. Hanno voglia di poterlo andare a trovare e so che questo lo aiuterà quando si riprenderà». Resta che ora il punto centrale è la salute e la lotta quotidiana che Cecchi Gori sta compiendo per uscire dall’ischemia e dal forte malore avuto: «Certo può essere che la sua sofferenza psicologica non abbia giovato al suo fisico. Anche quell’essere così in sovrappeso non ha aiutato. Ma sono sicura che in questo momento molti amici si sono resi conto di volergli bene e chiedono sue notizie. L’importante è la salute adesso. Tutto il resto si risolverà. L’unica cosa che mi importa adesso è che lui si riprenda, che possa cominciare il suo percorso di ripresa e rinascita», spiega ancora la Marini. (agg. di Niccolò Magnani)
VALERIA MARINI, “CONTINUO A PREGARE PER LUI”
Valeria Marini non solo non abbandona Vittorio Cecchi Gori, l’ex marito produttore, nel momento del bisogno dopo l’ischemia, ma dice di non averlo mai abbandonato. Lei, mentre tutti gli altri sì: sono parole importanti e non banali quelle che la showgirl ha rivelato al Corriere della Sera dopo la scampata paura per il coma del produttore cinematografico caduto in disgrazia in questi ultimi anni. «Chiamavo, chiamavo, chiamavo. Il suo cellulare era staccato. E ho cominciato a preoccuparmi. Avremmo dovuto passare insieme Natale proprio perché non volevo lo trascorresse da solo. E la sera della vigilia lo cercavo, ma il suo telefono era muto. Ho capito che poteva essere successo qualcosa e ho chiamato il professor De Luca che lo sta seguendo in questo periodo. Lui mi ha confermato che Vittorio stava male e che lo aveva portato al Gemelli», spiega l’ex moglie che per sei lunghi e turbolenti anni ha vissuto con lui ma che non lo ha mai lasciato solo, legati da una profonda amicizia nonostante la separazione. «Sì sono preoccupata, anche se so che è in ottime mani. Meglio di così non poteva capitare. Al Gemelli sono bravissimi e lo stanno seguendo proprio con grande cura. Gli hanno salvato la vita. L’unica cosa che conta adesso è che lui sia fuori pericolo. Per il resto, continuerò a pregare. E cerco di essere ottimista», conclude Valeriona Marini, ora a fianco dell’ex marito assieme all’altra ex moglie Rita Rusic e ai figli di Vittorio Cecchi Gori. (agg. di Niccolò Magnani)
RITA RUSIC, “SI È COMMOSSO”
Vittorio Cecchi Gori sta meglio: l’ex produttore cinematografico è cosciente e in lieve miglioramento, inoltre respira autonomamente. Un sospiro di sollievo per parenti e amici che hanno temuto il peggio dopo l’ischemia e i problemi cardiovascolari. Ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma, l’ex proprietario della Fiorentina ha ricevuto la visita dell’ex moglie e socia in affari Rita Rusic, partita da Miami con il figli Mario subito dopo le preoccupanti notizie di salute. «È cosciente, vigile, ovviamente provato. Si è emozionato e commosso vedendoci, ma ci ha detto il professore che lo sta seguendo che tra due giorni potrebbe uscire dalla rianimazione se tutto procede al meglio», ha dichiarato l’ex moglie di Vittorio Cecchi Gori raccontando all’agenzia Ansa l’ultimo bollettino medico. La prognosi resta comunque riservata e prosegue il ricovero dell’imprenditore nel reparto di rianimazione.
CECCHI GORI, L’INCONTRO CON RITA RUSIC DOPO SETTE ANNI
Le condizioni di salute di Vittorio Cecchi Gori sono stabili rispetto a ieri, giorno del ricovero d’urgenza per un’ischemia e problemi cardiovascolari emersi in conseguenza del malore. Dalla famiglia dell’ex produttore cinematografico trapela ottimismo. Pian piano sta migliorando: «È cosciente, vigile, ovviamente provato», ha spiegato l’ex moglie Rita Rusic, arrivata in Italia da Miami con il figlio Mario. La figlia Vittoria invece è rimasta negli Stati Uniti. La famiglia ha colto l’occasione per chiedere massimo riserbo e rispetto della privacy per le condizioni di salute di Cecchi Gori. «Erano anni che non lo vedevo, addirittura sette», ha spiegato la Rusic, che vive stabilmente a Miami. Lì stava trascorrendo il Natale in compagnia dei due figli avuti dall’ex produttore toscano. Il figlio Mario, 24 anni, che vive a Londra dove si occupa di finanza l’ha accompagnata. Non lo incontrava da tre anni, ma ultimamente lo aveva sentito al telefono. Vittoria, che ha 30 anni e fa la criminologa, è rimasta negli Stati Uniti. I rapporti con il padre sono interrotti da tempo.
LA SOLITUDINE DI VITTORIO CECCHI GORI
Le visite a Vittorio Cecchi Gori sono state limitate all’indispensabile per far sì che non sia turbato ulteriormente. «Era frastornato, decisamente scosso, per questo come famiglia chiediamo rispetto e discrezione», ha dichiarato l’ex moglie Rita Rusic a La Nazione. Negli ultimi anni la parabola discendente dell’imprenditore ne ha determinato anche una grande solitudine. «È vero, Vittorio è una persona sola, del resto sappiamo che è un grande male del nostro tempo», ha aggiunto l’ex moglie. Il 75enne ha scritto con il padre Mario una pagina della storia del cinema italiano: decine di film, cinepanettoni di successo al botteghino e Oscar con Il Postino e La vita è bella. Si è impegnato anche nello sport con la Fiorentina e in politica con l’elezione a senatore nel 1994 nelle file del Partito Popolare Italiano. Dalla fine degli anni Novanta sono cominciati i problemi economici e giudiziari per i quali ha perso gran parte del suo patrimonio e la stessa Fiorentina. Ha trascorso un periodo in carcere per il crac Safim (condanna a 6 anni), mentre qper quello della Finmavi ha ricevuto una condanna a 7 anni.