Torna la neve sull’Italia e torna il ricordo della tragedia consumatasi quasi un anno fa all’Hotel Rigopiano, l’albergo di Farindola (Pescara), travolto da un’immensa valanga. Era il 18 gennaio del 2017: la slavina si originò probabilmente per effetto delle quattro scosse di terremoto verificatesi nel contesto di uno sciame sismico frutto di quel devastante terremoto che soltanto pochi mesi prima, nell’agosto del 2016, aveva sferzato il Centro Italia. Il ricordo di quei giorni è ancora nitido, talmente forte è stato l’impatto che quella tragedia ha avuto sull’immaginario collettivo del Paese: le persone rimaste intrappolate sotto le macerie, la corsa eroica dei soccorritori, inerpicatisi sulla montagna nonostante la bufera di neve, nella speranza di trovare in vita ancora dei superstiti (oltre ai 2 uomini che hanno dato l’allarme). Alla fine il bilancio sarà pesantissimo: 29 morti e 11 sopravvissuti. Anche per questo è impossibile dimenticare la strage dell’Hotel Rigopiano: perché sotto la neve è rimasta sepolta una parte d’Italia.



TRAGEDIA HOTEL RIGOPIANO, I RESPONSABILI

Ma qualcuno, per quella tragedia immane, dovrà pur pagare. Lo chiedono i familiari delle vittime dell’Hotel Rigopiano, che sperano di vedere presto accertate le responsabilità di quanto accaduto il 18 gennaio scorso. Se ne parlerà anche stasera, a partire dalle 20:30 su Rete 4, a Quarto Grado-La Domenica, il programma di Gianluigi Nuzzi che cercherà di fare chiarezza dopo che la procura di Pescara ha emesso 23 informazioni di garanzia per varie ipotesi di reato nei confronti di dirigenti regionali, del presidente della provincia di Pescara e altri funzionari, del sindaco di Farindola, nonché nei riguardi di personaggi coinvolti nella costruzione dell’Hotel, del comandante della Polizia provinciale di Pescara e di una dirigente della Protezione Civile. Ad aggravare la loro posizione sono state le risultanze degli accertamenti effettuati dai periti di Pescara, che hanno stabilito come per evitare la strage l’evacuazione “avrebbe dovuto avvenire già dal primo pomeriggio del 16 quando sia i bollettini meteorologici e il relativo avviso di condizioni meteorologiche avverse sia il bollettino valanghe emesso dal Servizio Meteomont avevano confermato lo scenario di precipitazioni nevose intense e di possibile attività valanghive”. Cosa vuol dire? Che il Rigopiano doveva essere evacuato 2 giorni prima della slavina: chi non ha provveduto?

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