Arriva a sorpresa la richiesta della Procura di Torino sul caso di Silvana De Mari, scrittrice di fantasy, medico e vicino al mondo del cattolicesimo conservatore: aveva dichiarato in pubblico che l’omosessualità è una malattia e ora il pm ha chiesto l’archiviazione. «Non è individuabile il soggetto destinatario delle offese», scrive nella richiesta di archiviazione il procuratore di Torino. Ora la decisione spetterà al gup e nei prossimi giorni si scoprirà quale sarà il destino legale di Silvana De Mari e soprattutto del “caso” virale e sociologico avvenuto in seguito a quelle dichiarazioni fatte dalla dottoressa e scrittrice a La Zanzara su Radio 24. La richiesta della procura ha un punto di interesse specifico: il reato di discriminazione non è contestabile perché la De Mari (assistita dall’avvocato Mauro Ronco) si rivolgeva a una pluralità indiscriminata di persone. Se il gup darà ragione al pm, si profila una importante vittoria della De Mari sul gruppo gay che l’ha denunciata di diffamazione, “Torino Pride”. Non è in ballo tra l’altro solo la sua posizione personale di cittadina autrice della presunta diffamazione, ma anche la sua professione: sulla scia delle sue dichiarazioni pubbliche anche l’Ordine ha avviato un’istruttoria per valutare l’eventuale radiazione. L’anormalità degli omosessuali e la loro presunta “malattia” nella pratica omosessuale sono elementi ricorrenti non solo nelle opinioni della De Mari ma in una parte della cultura conservatrice che prova ad ergersi contro la nuova epoca Lgbt friendly. Non sono ovviamente per nulla d’accordo con questa richiesta, i legali difensori del Torino Pride che in una breve nota hanno spiegato come «le offese pronunciate pubblicamente dalla De Mari sono rivolte ai movimenti non solo alle persone Lgbt in generale, e non sono opinioni ma offese».



LE FRASI CONTRO GLI OMOSESSUALI

Scrittrice fantasy tra le più famose in Italia e nel mondo, affascinata dal mondo del Signore degli Anelli, poi anche dottoressa, chirurga e psicoterapeuta: «sono 40 anni che curo le persone omosessuali», spiega alla Repubblica la stessa Silvana De Mari. Pubblicamente asserisce che l’omosessualità è un disturbo possibile da curare, a partire dalla castità: e aggiunge che nelle endoscopie anali effettuate sugli omosessuali ha visto condizioni ‘spaventose’ malattie ‘devastanti’. Tra le tante idee e frasi dette da Silvana De Mari nei mesi scorsi sia a La Zanzara che sul quotidiano fondato da Mario Adinolfi “La Croce”, l’attacco contro la malattia dell’omosessualità è deciso: «Non ho fatto altro che dare delle spiegazioni medico-cliniche al fenomeno dell’omosessualità – anche se si dovrebbe parlare di omoerotismo. E loro lo sanno bene. Ma ora li sfido e voglio vedere se davanti ad un tribunale medico saranno capaci di sostenere le loro tesi contro-natura, mostrando evidenze scientifiche e non chiacchiere puramente ideologiche», spiegava in una intervista dopo la trasmissione alla Zanzara. «Io amo profondamente gli esseri umani, tutti, e so che è mio dovere agire e parlare perché ogni essere umano viva con pienezza la sua vita. Perché questo succeda, è necessario salvare la libertà e il coraggio. La libertà e il coraggio sono oggi sotto attacco, un attacco globale, mai avvenuto prima. Questo attacco è il politicamente corretto: qualcuno stabilisce prima cosa è giusto e cosa sbagliato, cosa è buono dire e cosa cattivo. Che sia vero o che sia falso è irrilevante. Quindi è necessario che voci rimangano libere». Non solo, la scrittrice va ancora più a fondo creandosi i presupposti per qualche denuncia, poi puntualmente arrivata: «Vede, la cosa è molto semplice La sessualità è un modo studiato dalla biologia per creare la generazione successiva con l’incontro di maschile e femminile. Dove non c’è incontro, non c’è sessualità. L’omosessualità non esiste. Esiste invece un odio da parte delle lobby lgbt nei confronti di chi sostiene la verità».

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