È in questi minuti in televisione a Domenica In Daniela Manzitti, la mamma di Corato (Bari) che qualche settimana fa ha deciso di fare una mossa fortissima e per la quale il figlio e parte della sua famiglia non l’ha digerirà forse mai. Lo ha denunciato, il secondogenito Michael, era latitante e stava gettandosi ancora in nuovi guai: «l’ho visto mentre era in ospedale con la nuora che stava partorendo, ma avevo già deciso di consegnarlo ai carabinieri, anche se la mia era una battaglia interiore. Mi sentivo morire, rivederlo è stato fortissimo perché mi è sembrato ancora di più che lo stavo tradendo»: le lacrime sono d’obbligo per questa madre coraggiosa che in un contesto di criminalità e fortissimi disagi sociali, ha deciso di affidarsi a ciò che era più giusto, «sostenuta nel mio cuore dal Signore, cui chiedo perdono di continuo, e da alcuni, pochi, che mi hanno sostenuto nel denunciare quello che è parte della mia vita». Pochi giorni fa al Corriere della Sera, la stessa donna ora in tv a Domenica In (intervistata da Cristina Parodi) ha scritto quanto segue: ««Subito dopo, mi sembrava di aver commesso un tradimento per il quale nessuno mi poteva perdonare, come Giuda. Ho seguito Michael in caserma, e non potrò mai dimenticare il suo ultimo sguardo, carico di rancore: “Ti odierò per il resto della vita”, mi ha gridato prima che lo trasferissero al carcere di Trani». Clicca qui per tutte le notizie sull’arresto e sui motivi della lettera



LA LETTERA

Il figlio l’ha minacciata di suicidarsi, di consegnarsi alla morte dopo il “tradimento” di quella donna coraggiosa che per il bene del figlio, quello vero, lo ha consegnato alla giustizia: ora si sente distrutta ma allo stesso tempo ferma per la bontà e verità di quanto fatto. «Carissimo figlio mio, l’altra mattina ho fatto qualcosa che una madre non vorrebbe e non dovrebbe mai fare: ho tradito la cieca fiducia che tu da 24 anni riponevi me, consegnandoti nelle mani di qualcuno che di te non sa nulla, se non il tuo nome le tue “bravate”. È stato un gesto necessario ed inevitabile. Le notizie frammentarie e confuse che mi giungevano durante la tua assurda latitanza mi trafiggevano il cuore e, purtroppo, non avevo modo di poterti raggiungere, aiutarti a ragionare e a trasmetterti il malessere che sta vivendo», iniziava così la lettera inviata da Daniela al figlio, resa pubblica da CoratoLive.it qualche giorno fa. «Odiami ragazzo mio, odiami finché vorrai… Io, al contrario, continuerò ad amarti con la stessa intensità di sempre e anche di più. Un giorno ammetterai che, in cuor tuo, era ciò che volevi anche tu: porre fine a questo supplizio. Forse mi vorrai incontrare e io avrò la conferma di essere una madre “fortunata” perché potrò ancora vederti, abbracciarti e parlarti», conclude nella lettera commovente. Un perdono santo che nessun uomo o donna può dare, un perdono che Daniela ha bisogno di ritrovarlo ogni giorno dal Cielo dove rivolge di continuo la preghiera per quel figlio disgraziato ma in grado ora di poter ricominciare.

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