A due settimane di distanza dall’arresto in Spagna, si torna a parlare di Igor il russo. I carabinieri hanno infatti diffuso immagini inedite dell’omicidio che aprì di fatto la caccia al killer anche conosciuto come Norbert Feher, l’uomo che la sera del primo aprile fece irruzione nel bar Gallo della Riccardina di Budrio aprendo il fuoco contro il proprietario, Davide Fabbri. Nei filmati effettuati dalle telecamere di sorveglianza si può vedere la reazione del barista di Budrio, che coglie di sorpresa il malvivente e dopo una breve collutazione riesce a strappargli di mano il fucile, dal quale nel frattempo viene esploso un primo colpo. Una volta imbracciata l’arma, Davide Fabbri insegue Igor nel retro del locale, tentando di colpirlo con la canna del fucile al fine di allontanarlo. A questo punto le immagini non documentano più quello che è avvenuto, ma si intuisce facilmente: a rientrare nel bar, infatti, è soltanto Igor. Nella mano destra tiene la pistola con cui ha appena ucciso Davide Fabbri. Una rapida occhiata all’ingresso del locale e poi via, con la sua mimetica, pronto a dileguarsi nell’oscurità. Clicca qui per il video fornito da La Repubblica.
CACCIA AI FIANCHEGGIATORI
Prima di essere arrestato in Spagna, dove peraltro ha ucciso altre 3 persone, Igor il russo ha trovato il tempo per uccidere la guardia ecologica volontaria Valerio Verri e a sfuggire alla cattura da parte dei carabinieri che pure hanno messo in campo un dispiegamento di forze importantissimo nel tentativo di braccare il pericoloso killer. Come riportato da Il Resto del Carlino, il colonnello Valerio Giardina, comandante provinciale dei carabinieri che ieri ha tracciato l’attività svolta nel 2017 dai militari dell’Arma tra Bologna e provincia, se Igor non è stato arrestato in Italia è stato perché ha potuto beneficiare di una rete di fiancheggiatori composta “da un numero di persone non inferiore a dieci e non superiore a 100“. Questo significa che gli inquirenti sono riusciti ad individuare gli uomini che hanno reso possibile la fuga di Igor. Non proprio una novità se è vero che “già a metà aprile erano in corso attività sugli appoggi di Igor. Dopo l’omicidio del barista di Budrio Davide Fabbri sono iniziate intercettazioni telefoniche, ambientali, pedinamenti che hanno permesso l’individuazione di chi gli ha dato una mano e delle cellule di riferimento della latitanza e dei canali“. Insomma, secondo Giardina, è solo questione di pochi mesi. Poi la rete di fiancheggiatori cadrà, così com’è caduto Igor.