Anche Filippo Facci dice la sua sullo scontro verbale a distanza scoppiato tra Lucia Annibali e Marco Travaglio. Tutta colpa di una battuta del direttore del Fatto Quotidiano sulla fine della legislatura. Quel «da sciogliere nell’acido» proprio non è piaciuto all’avvocatessa sfregiata dall’ex fidanzato, così a tanti altri utenti che non hanno risparmiato critiche al giornalista. In suo soccorso arriva il collega di Libero, secondo cui il politically correct è diventato un virus che rischia di “ingessare” la comunicazione senza risparmiare nessuno. «Pare che neanche la parola “acido” si debba più usarla se non parlando del limone, dello stomaco, dell’acido ialuronico per riempire le rughe o di quello solforico per sturare i tubi», ha scritto Facci. E parla di “poliziotti del linguaggio” pronti a intervenire. Come quando lo stesso Facci adottò l’espressione “cerebrolesi” a proposito di alcuni grillini. O come quando Travaglio sui grillini disse, rivolgendosi a Gianrico Carofiglio su La7, «andate pure avanti a trattarli come mongoloidi». Il problema, dunque, è che questa sembra una strada senza sbocchi.



ANNIBALI VS TRAVAGLIO, PARLA SELVAGGIA LUCARELLI

Anche Selvaggia Lucarelli è scesa in campo a difesa di Marco Travaglio e quindi contro Lucia Annibali. La giornalista ha rivolto una missiva all’avvocatessa sfregiata dall’acido tramite il Fatto Quotidiano. «L’utilizzo di una banale metafora che diventa pretesto per tacciare qualcuno di insensibilita` e` un mezzuccio non da te», scrive la Lucarelli. Poi fa una paio di battute per ridimensionare il caso: «Vorrei dire che l’hai sparata grossa, ma a questo punto non vorrei si incazzassero i familiari di chi si e` beccato una pallottola o che “stai camminando su un terreno scivoloso”, ma poi non vorrei si incazzassero quelli che sono scivolati sul parquet o su una lastra di ghiaccio e cosi` via». Un affondo non da poco quello di Selvaggia Lucarelli, che ha tirato in ballo anche le espressioni “stupro della Costituzione” o “della legalità”, spiegando che nessun giornalista sia stato mai bacchettato dalle vittime di vere violenze. Dunque, l’uscita di Lucia Annibali per la Lucarelli potrebbe svilire la sua battaglia «testimone importante della violenza sulle donne». E conclude con un invito: «Cara Lucia, continua pure la tua sacrosanta battaglia in difesa delle donne, ma ti prego, non scomodare questi argomenti per cavalcare altre battaglie che poco hanno a che fare con le donne e molto con la politica».

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