Un attentato nelle scorse ore c’è stato e che “riguardi” Capodanno o meno, poco cambia purtroppo: nella Chiesa Copta di San Mena (a Mar Mina) in Egitto due uomini lo scorso 29 dicembre sono entrati aprendo il fuoco compiendo 9 vittime prima di essere fermati (il primo ucciso, il secondo arrestato). Una conferma, una triste conferma nel paese egiziano che anche nel 2017 è stato oggetto di continui attacchi contro la minoranza religiosa dei copti, “scomodi” per gli islamisti fondamentalisti che non accettano la presenza degli “infedeli” sul suolo egiziano. Durante l’Angelus dell’ultimo dell’anno, Papa Francesco ha voluto ricordare il sangue e la memoria dei cristiani uccisi, esprimendo «profonda vicinanza ai fratelli copti ortodossi d’Egitto colpiti due giorni fa da due attentati ad una Chiesa e a un negozio nella periferia de Il Cairo». Secondo le parole esatte del Pontefice, l’appello anche per questo Capodanno è esplicito e netto: «il Signore accolga le anime dei defunti, sostenga i feriti, i familiari e l’intera comunità e soprattutto converta il cuore dei violenti». Nelle prossime ore si temono nuovi attacchi contro i copti e in generale contro altri luoghi di aggregazione cristiana nei vari Paesi del Medio Oriente e nei principali paesi a maggioranza musulmana. (agg. di Niccolò Magnani)
PARIGI, LONDRA, BERLINO: L’EUROPA SEMPRE PIÙ BLINDATA
Non solo Turchia e non solo Italia: il timore per l’attentato nell’ultima notte dell’anno è fortissimo e tutta Europa vive ore di festa ma anche di timore con le principali città europee blindate per la notte di Capodanno. A Parigi l’allerta terrorismo resta altissima e saranno impiegati solo nelle prossime ore 53mila agenti di polizia oltre a servizi di sicurezza e squadre anti-terrorismo, poi ancora 36mila gendarmi e 7mila militari dell’esercito: per una Ville Lumiere bloccata c’è una Londra che non dimentica il terribile anno 2017 passato con più attentati islamisti della sua storia. 3mila “bobby” inglesi per le strade della capitale, con presenza rafforzata sul Big Ben per il tradizionale count down di Capodanno e per i successivi fuochi d’artificio. A Berlino invece completamente blindata la porta di Brandeburgo con la polizia che arriva a 2mila unità per la sola notte di San Silvestro, oltre alle zone del centro chiude da blocchi di cementi per evitare l’accesso di auto-bomba lanciate sulla folla come tragicamente abbiamo visto ancora in questo 2017 che se ne va. «A Madrid è stata rafforzata la presenza degli agenti di polizia. Per le strade, nelle aree interessate dai festeggiamenti pubblici tra cui la piazza della Puerta del Sol, è stato limitato l’accesso ai veicoli», riporta l’Ansa. (agg. di Niccolò Magnani)
30 ARRESTI ISIS AD ANKARA, PRONTI ATTACCHI A S.SILVESTRO
Dopo Istanbul, un anno dopo, ancora la Turchia avrebbe potuto trasformarsi nel teatro di sangue con un capodanno di nuovo sotto attentato: la polizia turca giusto 48 ore fa ha arrestato 29 sospetti militanti dell’Isis che stavano organizzando vari blitz simultanei ad Ankara. L’intenzione era quella di creare altri teatri di terrore nella notte di San Silvestro: secondo l’agenzia Anadolou il Capodanno turco stava rischiando di trasformarsi di nuovo in una strage Isis “annunciata”. «Il materiale sequestrato nelle operazioni indicava che alcuni di loro avevano già individuato i luoghi e fatto preparativi per colpire proprio nella notte di San Silvestro», scrive ancora l’agenzia di stato turco. Addirittura all’azione anti-terrorismo hanno partecipato oltre 500 agenti: oltre alla trentina di arresti, ve ne sono altre 38 che nella provincia nordoccidentale di Bursa sono state arrestate sempre perché sospettate di essere soldati dell’Isis e sempre per il timore di nuovi attacchi per questo anno nuovo che si avvicina. (agg. di Niccolò Magnani)
LA STRAGE DI ISTANBUL UN ANNO FA
L’attenzione delle forze dell’ordine è altissima in vista del Capodanno 2018: sarà quindi blindato per scongiurare il rischio di un attentato. Le città turistiche saranno le più attenzionate, in genere tutte le manifestazioni pubbliche con un’alta concentrazione di persone. L’allerta terrorismo ha raggiunto i massimi livelli, per questo sono stati intensificati i controlli. Purtroppo non mancano i precedenti. L’anno scorso fu un Capodanno di sangue e terrore in Turchia: un uomo armato di kalashnikov aprì il fuoco in un night club ad Istanbul, il Reina, nel quartiere di Besiktas. All’interno c’erano circa 600 persone a festeggiare il nuovo anno. Dopo aver ucciso un agente di polizia all’ingresso, un uomo armato di AK-47 aprì il fuoco uccidendo 39 persone e ferendone 69. Il giorno seguente l’attacco è stato poi rivendicato dall’Isis. A quasi un anno di distanza dalla strage si è aperto il processo a carico di Abdulkadir Masharipov, l’uzbeko attentatore.
ATTENTATO A CAPODANNO: IL DOPPIO ATTACCO A BAGHDAD DEL 2016
Un doppio attentato si verificò il 31 dicembre di un anno fa a Baghdad. Venne chiamata la strage dell’ultimo giorno dell’anno. Esplosero due bombe nell’affollato mercato di Baghdad: provocarono la morte di 28 persone. L’attacco avvenne nel quartiere Al Sinak, nella capitale irachena. L’Isis rivendicò il duplice attentato attraverso un comunicato pubblicato dall’agenzia Amaq dello Stato Islamico, nel quale i terroristi spiegarono che le due esplosioni furono provocate da due kamikaze. Il bilancio fu di 18 morti e 55 feriti. Il primo attacco avvenne al mercato di Jamila: un soldato aprì il fuoco contro l’autobomba dopo ave notato un veicolo sospetto, ma il terrorista fece esplodere la vettura, provocando 12 morti e 39 feriti. Un secondo kamikaze si fece esplodere in un mercato del quartiere Baladiyat, facendo 6 morti e 16 feriti. I due attentati furono messi a segno mentre le truppe irachene erano impegnate nell’offensiva contro l’Isis a Mosul, a nord del Paese.