La storia che arriva da Siena questa mattina purtroppo nasce da lontano: per l’ex imprenditrice Sandra Pelosi, che oggi in Tribunale a Siena si è tagliata le vene in segno di protesta dopo aver perso la sua casa all’asta, l’incubo della giustizia non inizia certo oggi. Il 21 settembre 2010 infatti la donna, oggi 56enne, era una affermata imprenditrice della zona di Siena quando ebbe un incidente molto grave sul lavoro: venne scalciata al petto da un cavallo all’ippodromo del Casalone e le si ruppero ben cinque vertebre. In seguito a quell’incidente le venne anche diagnosticata una malattia terribile, il morbo di Crohn che nel giro di poco tempo l’ha costretta in carrozzina e con una malattia per cui manca ancora ad oggi un farmaco specifico per combatterla. Come raccontava il Tirreno anni fa in un reportage, da quel giorno è cominciato un iter lunghissimo di lotta contro le assicurazioni e le banche senesi che negano la diretta conseguenza dell’infortunio sul lavoro e il morbo di Crohn (sostengono infatti si tratti di una tubercolosi intestinale e polmonare contratta forse in una delle numerose degenze ospedaliere).



Oggi l’ultimo atto della sua lotta assurda contro lo stato: dopo aver perso lavoro, soldi e possibilità di una vita come quella di prima, le è stata anche tolta la casa all’asta secondo decisione del Tribunale di Siena proprio questa mattina, per insolvenza del mutuo. Sandra allora ha tentato il suicidio tagliandosi davanti a tutti le vene proprio nel momento in cui è arrivata l’offerta di acquisto per la sua casa finita all’asta. Lei ha urlato in aula che l’incidente gli ha anche compromesso la capacità di pagare il mutuo da 500mila euro, contratto con una banca per la sua attività lavorativa. «Immediatamente soccorsa e trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Siena, non è in pericolo di vita», assicura il Corriere di Siena pochi minuti fa.



“NON SONO PAZZA, MI HANNO TOLTO LA DIGNITÀ”

È lo stesso quotidiano senese ad aver raccolto le prime drammatiche dichiarazioni della donna che nel giro di 7 anni ha perso tutto: «Non sono pazza, ho fatto solo un gesto disperato perchè mi hanno tolto la dignità. Chiedo solo giustizia, invece mi hanno venduto l’unica casa di mia proprietà dove sono cresciuta e dove è morta mia mamma», spiega Sandra Pelosi al Corriere di Siena. Sandra, ancora sotto choc, non ha potuto che piangere e disperarsi appena trasportata all’ospedale delle Scotte: «Voglio solo giustizia, sto morendo e non mi manderanno via dalla mia casa». La donna è malata terminale e da anni vede la lotta con il tribunale di Grosseto e Siena per cercare di vedersi riconosciuti quelli che lei ritiene suoi diritti su banche e assicurazioni. Oggi un altro capitolo, tutt’altro che positivo, per una vittima del sistema giudiziario e burocratico italiano con la speranza che quanto successo oggi non sia la parola “fine” alla vita pubblica e privata di questa donna malata terminale.

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