La storia del santo

Il 5 dicembre si celebra San Saba Archimandrita, patrono di San Saba a Messina. San Saba Archimandrita nacque nel 439 in un’illustre famiglia nel territorio di Cesarea in Cappadocia, nello specifico a Mutalasca. Svolse i propri studi in un monastero a Flavianae dove ricevette la chiamata spirituale. La sua famiglia e in particolare il padre si opposero alla scelta della vocazione spirituale poiché volevano che si avviasse alla carriera militare. L’abate decise di seguire la sua vocazione e di andare subito in Terra Santa dove si dedicò alla venerazione di luoghi sacri del Redentore e all’eremitaggio sotto la guida di San Eutimio. Il suo impegno completo nella vita monacale si svolse in Terra Santa e, in seguito alla morte del suo maestro, si recò presso la valle del Cedron dove si stabilì all’interno di una grotta situata in un luogo impervio e raggiungibile solo per mezzo di una scala di funi. La storia narra che quella scala attirò con il tempo alcuni monaci desiderosi di apprendere l’arte della contemplazione solitaria. Molto presto intorno a San Saba si creò un forte seguito, un’aggregazione monastica conosciuta come la “Grande Laura”. Nel 492 il patriarca di Gerusalemme, Sallustio, decise di promuoverlo al sacerdozio e alcune volte lo mandò a Costantinopoli a svolgere affari come rappresentante della Chiesa. Subito dopo divenne “archimandrita”, ovvero il capo degli anacoreti della Palestina. Il carattere severo e la ferrea disciplina del suo sacerdozio causarono molti dissidi interni che portarono alla decisione di andare in esilio volontario. Il luogo prescelto per l’esilio fu la Giordania dove fondò la cosiddetta “Nuova Laura”. Il Patriarca di Gerusalemme lo richiamò ben presto per gestire la diffusione della teologia monofisita. Era proprio lui la giusta personalità forte e carismatica per difendere la dottrina delle due nature di Cristo così disposta dal Concilio di Calcedonia nel 451.



San Saba fu inviato diverse volte a Costantinopoli nel tentativo di convincere l’Imperatore Anastasio a rinunciare alla teologia del monofisismo e trovare un asse comune con il Patriarca Elia con il quale c’era stata una rottura completa. Nel 530 San Saba, prodigo delle cause della popolazione della Palestina, andò a Costantinopoli all’età di 91 anni dove cercò di convincere l’allora Imperatore Giustiniano all’abolizione della tassazione punitiva stabilita contro il territorio. Il lungo viaggio indebolì molto San Saba e il 5 dicembre del 532 spirò dopo una lunga e debilitante malattia. La regione, che sempre lo aveva venerato come un santo, decise di onorarlo con sontuosi funerali. Venne canonizzato quasi subito e il suo corpo venne trasportato in un primo momento a Venezia e in seguito a Roma. Nel 1965 il Papa Paolo VI decise di restituire le sue spoglie al Monastero di Mar Saba.



Feste e sagre dedicate a San Saba Archimandrita

San Saba Archimandrita è il patrono del villaggio di San Saba a Messina. Il santo viene commemorato il 5 dicembre di ogni anno con la tradizionale benedizione delle mele rosse. A San Saba è dedicata anche una straordinaria festa tradizionale in agosto. Il festeggiamento inizia con una processione in mare e prosegue tra le vie del paese. Il villaggio di San Saba a Messina ha una storia antica avvolta nella leggenda. Si narra infatti che la fondazione del paesino risale al ritrovamento in mare di una statua di San Saba Archimandrita, il quale divenne non solo il patrono del villaggio ma anche una fonte di ispirazione per il nome del villaggio, che porta proprio il nome del santo. Il villaggio si affaccia sul mare e, soprattutto, negli anni del Novecento ha visto una grande crescita edilizia che l’ha trasformata in un piccolo gioiellino turistico.

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