Gli ha quasi staccato il lobo di un orecchio con un morso, ora vuole risarcirlo. Questa è la richiesta avanzata da Antonio Bini, il bodybuilder a processo con l’accusa di lesioni aggravate da futili motivi per l’aggressione al tassista Pier Federico Bossi. Proprio per consentire alle parti di trovare un accordo sull’eventuale risarcimento l’udienza è stata rinviata all’11 dicembre. Intanto il 48enne autista del taxi aggredito il 28 novembre a Milano dopo una banale lite per la viabilità, in convalescenza con una prognosi di 30 giorni, si è costituito parte civile. Dopo la lite era stato trasportato all’ospedale Niguarda, dove gli è stato ricucito il pezzo di orecchio staccato. Il tassista ha inoltre riportato la rottura del naso e la lussazione di una spalla. Nella prossima udienza verranno anche discusse eventuali richieste di riti alternativi – come patteggiamento e rito abbreviato – o di sospensione del processo con messa alla prova. 



TASSISTA AGGREDITO: PRIMA LA LITE, POI LA COLLUTTAZIONE

Nell’udienza di convalida dell’arresto per direttissima, Antonio Bini si era difeso affermando che Pier Federico Bossi lo avrebbe provocato dicendogli: “Picchiami picchiami, tanto io sono del mestiere”. Uscendo dall’aula il bodybuilder aveva mostrato ai cronisti anche il dito ferito che gli avrebbe addentato il tassista durante la colluttazione. La discussione tra i due è cominciata alle 7.20 nei pressi della stazione Centrale, dove il tassista aveva accompagnato un cliente. Fermatosi all’angolo tra via Lepetit e via Vitruvio per bere un caffè, non si è accorto della Yaris guidata da Bini quando ha ripreso la marcia con la propria Citroen. L’impatto è stato evitato con una sterzata brusca del bodybuilder. Ne è nata una lite, ripresa dalle telecamere di zona. I due si sarebbero fermati poco distante e sarebbero venuti alle mani. Sono anche caduti per terra nella colluttazione. Nel tentativo di allontanarsi il bodybuilder è risalito in auto, ma il tassista, nonostante il dolore per la ferita all’orecchio, si è posizionato davanti per evitare che andasse via. Poi è caduto lussandosi una spalla e fratturandosi il naso.



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