Se non fosse una storia vera, con tanto di morti e pazienti ancora ricoverati in ospedale, la storia della famiglia Del Zotto potrebbe fornire il materiale per la trama di un giallo di sicuro successo. Sfortunati protagonisti 2 nuclei familiari e 3 case: una in via Thanner a Santa Marizza di Varmo (Udine), le altre in via Padova a Nova Milanese (distanti poche centinaia di metri l’una dall’altra). Il giallo, presunto, inizia con la morte improvvisa dei componenti della prima casa: sono Patrizia Del Zotto (62 anni), il papà Giovanni Battista (94) e la mamma Maria Gioia Pittana (87). Le analisi sono inequivocabili: morti per avvelenamento da tallio, una sostanza presente nel corpo e in alcuni cibi in piccolissime dosi. Ne basta un po’ in più per morire in poche ore, ed è quello che è successo ai tre. Fin qui si potrebbe pensare ad un caso, ma passano pochi giorni e “l’epidemia” si diffonde: stavolta finiscono in ospedale la sorella e il marito di Patrizia, nonché la badante 49enne. Il mistero si infittisce ulteriormente quando i consuoceri dei Del Zotto morti, l’84enne Alessio Palma e la moglie 81enne Maria Lina Pedon, loro residenti in Monza e Brianza, finiscono anche loro per sentirsi male. Il giallo del Tallio è appena iniziato.



LA SVOLTA

Gli inquirenti cercano di unire i puntini, ma la figura non viene fuori con facilità. C’è da considerare una particolare coincidenza: i coniugi Palma-Pedon, gli ultimi ad essersi sentiti male, sono gli unici a non essersi recati in vacanza nella casa di Varmo dove tutti gli altri hanno invece trascorso due settimane di vacanza ad agosto. Ecco il rebus: com’è possibile che il tallio abbia contagiato i due nuclei familiari senza che abbiano frequentato gli stessi luoghi? Gli inquirenti analizzano ogni campione di cibo, ogni vasetto, perfino il granaio, pensando ad una contaminazione da feci di piccione. Poi finalmente la svolta, riportata dal Corriere della Sera: l’istituto zooprofilattico di Torino ha rivenuto tracce del tallio dentro un’erba utilizzata per preparare le tisane, trovata nell’abitazione dei coniugi Palma-Pedon. Si tratta di erbe sfuse, non un prodotto industrializzato, e allora l’interrogativo ritorna: chi ha messo il tallio nella terrina dei due anziani? C’è un dettaglio, che abbiamo preservato per il finale: solo due persone, in tutta la famiglia, non sono state contaminate: sono Domenico Del Zotto e la moglie. Chi sono? Rispettivamente il genero e la figlia dei Palma-Pedon. Domenico ha perso in questa storia la sorella e i genitori (i primi morti, Patrizia e i due anziani di Varmo). Adesso i carabinieri stanno procedendo per omicidio e lesioni colpose. Perché il sospetto che questa storia, anche nella realtà, si trasformi da tragedia a giallo, è più che mai lecito.

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