Un campo profughi, in bianco nero, e una luce in una tenda: il Volantone di Comunione e Liberazione per il Natale 2017 vede una particolare scelta da parte della Fraternità di Cl, ovvero quella di rappresentare “la particolarità della storia di Cristo” nella realtà di oggi, nella realtà quotidiana di un luogo dimenticato dal mondo dove una luce di speranza si accende in mezzo alla nera foschia e al grigiore del dramma umano. Si tratta dunque non di una immagine iconica del Santo Natale e neanche di un quadro della tradizione che rimanda alla Natività del Signore, ma una semplice immagine fotografica di un campo rifugiati del popolo Rohingya (etnia musulmana perseguitata in Myanmar) scattata in Bangladesh nell’ottobre 2017 dal fotografo Kevin Frayer, della Getty Images News. Quello stesso popolo da pochi giorni abbracciato da Papa Francesco nel suo viaggio in Bangladesh e per il quale ha chiesto il perdono del mondo per le ignobili violenze perpetrate a loro, come a tanti altri gruppi religiosi, cristiani e non, perseguitati in altre parti del mondo. A corredo dell’immagine è stata scelta una frase di Don Luigi Giussani che contestualizza il “Sì di Pietro” e di tutti i cristiani alla venuta di una storia particolare ed eccezionale come quella di Gesù. Come ha spiegato il Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, Don Julián Carrón, «Abbiamo scelto questa frase di don Giussani perché il Natale è per essenza “la” storia particolare, il fatto che è la salvezza per tutti. Dio ha scelto questo metodo attraverso cui fa passare la verità universale, che non si afferma per una discussione in astratto sulla verità, ma attraverso una storia particolare, qualcosa di presente, affinché i nostri fratelli uomini vengano colpiti proprio dalla Sua presenza che 9 passa attraverso di noi e che è in grado di attrarre tutti, anche chi proviene da culture diverse» (appunti dalla Scuola di Comunità, 22 novembre 2017). Clicca qui per scaricare il pdf del Volantone di Natale 2017 di Comunione e Liberazione



LA FRASE DI DON LUIGI GIUSSANI

Ecco dunque la frase scelta sul Volantone di Cl per Natale 2017, tratta da alcuni appunti di Don Luigi Giussani: Una «storia particolare è la chiave di volta della concezione cristiana dell’uomo, della sua moralità, nel suo rapporto con Dio, con la vita, con il mondo. La nostra speranza è in Cristo, in quella Presenza che, per quanto distratti e smemorati, non riusciamo più a togliere – non fino all’ultimo briciolo, almeno – dalla terra del nostro cuore per tutta la tradizione dentro la quale Egli è giunto fino a noi». Un passare dentro “culture diverse e storie diverse”, come diceva Carron nel presentare il Volantone 2017 con una foto che tratteggia una “storia particolare” di oggi che, come duemila anni fa, necessità di una luce, di un incontro, di una venuta del divino che salvi l’uomo e prenda su di sé con tenerezza tutto il carico delle sofferenze umane. Come spiegava lo stesso Don Giussani, genio educativo e fondatore di Comunione e Liberazione, in un ritiro di Avvento del gennaio 1974, «il Natale è il mistero della tenerezza, della tenerezza di Dio a me. Tenerezza che non è compiacimento nel sentimento che proviamo di Dio o di Cristo, perché il compiacimento nel sentimento che provo è ancora quello che ho detto in principio, vale a dire il compiacimento di quello che facciamo noi. Tenerezza non è compiacimento nel sentimento che proviamo, ma l’abbandonarsi, il sentirsi presi dall’amore che ci ha presi, da Colui che ci ha presi, il sentirsi presi da questa Presenza, il sentirsi presi da ciò che ci è accaduto, la presenza di ciò che è accaduto».

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