L’azienda pubblicitaria Saatchi & Saatchi torna a colpire. Dopo essere stata messa in croce un po’ da tutti per il divertentissimo spot pubblicitario del Buondì Motta, quello dell’asteroide che inceneriva mamma prima papà dopo e poi anche il postino, quasi a soddisfare la figlia diabolica, scatenando le reprimende degli usuali buonisti dal cuore debole che protestavano contro “lo shock” della bella famigliola distrutta, adesso si sono dati alla difesa del candito. Una difesa più che giusta, davanti allo scempio dei puristi del panettone senza “intrusi”, che ogni Natale inorriditi gettano via quello con i canditi “perché il vero panettone non li deve avere” o peggio, si mettono a “scaccolare” accuratamente il dolce togliendoli uno a uno, lasciando sul tavolo piatti con il massacro di dozzine di canditi. Ovviamente lo spot prende di mira anche i buonisti di cui sopra, sempre pronti a Natale (ma solo a Natale) a ricordarsi degli ultimi. Così per il nuovo spot del classico panettone Motta, i creativi dell’agenzia non hanno avuto dubbi con chi schierarsi: ma con il candito ovvio. Con un video in due versioni pensato apposta per i social network in modo da farlo diventare virale.
Il video si apre con la bambina buonista che con la solita espressione insopportabile con un sorriso largo in modo impossibile esclama: “Vorrei un regalo che sappia combinare il sano buonismo natalizio con la capacità di riabilitare tutti gli eterni esclusi”. Mica stiamo parlando di poveracci, stiamo parlando del candito e parte una apposita canzone, intitolata Come un candito a Natale, dove un enorme uomo-candito viene cacciato da tutti: “nessuno vedrai potrà più scartare (…) siamo un po’ tutti canditi a Natale”. La canzone, degna del meglio di Elio e le storie tese recita: “Candite e canditi di tutto il mondo, ecco il vostro inno di Natale: “Come Un Candito a Natale”. Dai, che uniti ce la possiamo fare a non farci più scartare!” e finisce con un tristissimo candito che nessuno invita alla festa. Ne esiste una seconda versione dove personaggi vari, schifati, guardano con orrore i canditi nel panettone. Per così dire, Saatchi & Saatchi augura cattivo Natale a tutti i buonisti d’Italia.