In questi giorni, nel meraviglioso scenario di Assisi, si sta tenendo il convegno “Dalla terra alla Terra. Il suolo tra cambiamenti climatici e nuovi stili di vita”, importante luogo di dibattito per celebrare la giornata del suolo. In questo contesto è intervenuto soprattutto il Cic, acronimo che sta per Consorzio Italiano dei Compostatori, che da 25 anni si batte per uno sviluppo ecosostenibile e per una maggiore attenzione per l’ambiente. Prima di entrare in termini tecnici, è bene subito mettere in evidenzia che l’anno passato, il 2016, ha fatto rilevare un aumento vertiginoso dell’umido e dell’organico nell’ambito dei rifiuti. A parlarne è stato per primo il sito internet Adnkronos.com che ha reso evidenti delle statistiche che ci devono davvero far pensare: solo nel 2016 sono state raccolte, nel territorio nazionale italiano, la bellezza di 7 milioni di tonnellate di organico. E non è tutto. Anche l’umido è in netta crescita rispetto al 2015, con ben un 15% in più sul totale. Sono dati questi che fanno davvero riflettere e che ci danno l’idea di come le cose, in alcuni ambiti, stiano cambiando.
IL RISPETTO PER L’AMBIENTE
L’aumento dell’umido e dell’organico significano, in prima battuta, un grande passo in avanti dell’Italia sotto il profilo della salute dell’uomo e dell’ambiente stesso, in un’ottica di sviluppo eco sostenibile che deve essere ancora attuata fino in fondo ma di cui stanno spuntando i primi germogli. Rifiuti di questo tipo vengono utilizzati come fertilizzanti naturali, il che significa, quindi, che ‘la terra ritorna alla terra’, in un circolo virtuoso che elimina gran parte di tossicità chimiche e fertilizzanti che distruggono il pianeta in cui viviamo e che, di riflesso, distruggono anche noi. A parlare di questo grande risultato è stato Alessandro Canovai, il Presidente del Consorzio Italiano dei Compostatori, il Cic: “Durante l’anno passato sono state ricavate quasi due tonnellate di compost. Questo vul dire che abbiamo evitato di immettere nell’atmosfera 3,8 milioni di CO2.” Un risultato importantissimo, quindi, che ci fa comprendere che la strada in cui ci troviamo è definitivamente quella giusta. L’unico problema è ancora, purtroppo, la differenza abissale fra Nord e Sud. La Lombardia è al primissimo posto per la produzione di compost, mentre al Sud siamo ancora molto indietro, soprattutto nei mezzi.