È stato condannato a 10 anni di carcere Elisandro Dos Anjos Costa, il pedofilo seriale brasiliano il quale era stato arrestato nell’estate del 2016 dopo aver tentato di uccidere una donna 52enne, madre di un minore, intenzionata a difendere il figlio dalle attenzioni dell’uomo. Nel corso dell’indagine denominata “Los innocence”, erano emersi altri dettagli choc tra cui adescamenti di ragazzini e travestimenti finalizzati ad avere rapporti sessuali con minorenni fingendosi una donna. L’uomo, come ricorda Repubblica.it che oggi dà la notizia della sua severa condanna, era giunto a Reggio Emilia dal Brasile e qui aveva chiesto lo status di rifugiato politico in quanto, a suo dire, era sessualmente discriminato nel suo Paese di origine. Nell’ambito dell’inchiesta che lo vedeva protagonista per atti sessuali con minori e detenzione di materiale pedopornografico il 40enne aveva chiesto ed ottenuto di essere giudicato con rito abbreviato potendo così godere, in caso di condanna, di uno sconto di pena. La condanna in questione è giunta proprio oggi, pari a 10 anni di reclusione, a 120 mila euro di multa e ad una provvisionale di 50 mila euro nei confronti del Comune di Reggio Emilia che nel processo si è costituito parte civile.
COMUNE DI REGGIO EMILIA SODDISFATTO: “CONDANNA ESEMPLARE”
Per attirare i ragazzini nella sua casa, Costa li attraeva con del denaro. Così ha fatto per ben dieci anni, durante i quali l’uomo faceva prevalere il suo alter ego femminile, truccandosi e vestendosi come una donna e gettando banconote dalla finestra ai minori che uscivano da scuola. In questo modo convinceva i ragazzini a salire in casa e ad avere rapporti sessuali con lui, nonostante le stesse vittime credevano di avere a che fare con “la donna dei propri sogni”. I soldi erano alla base di tutto in quanto lo stesso 40enne pagava altri ragazzi per attrarre nella sua trappola ulteriori giovanissimi, oppure comprava da loro foto e video pedopornografici per poi diffonderli online. Già lo scorso ottobre era stato condannato ad ulteriori 17 anni per tentato omicidio. A commentare l’esito della sentenza sono stati Luca Vecchi e Matteo Sassi, rispettivamente sindaco e vicesindaco di Reggio Emilia, i quali hanno definito il verdetto “esemplare rispetto alla gravità dei fatti contestati”.