Anche il papà di Mattia Del Zotto ha confermato lo stato di isolamento del figlio da circa un anno e mezzo. Lo stesso 27enne arrestato per gli omicidi dei suoi familiari, morti avvelenati dal tallio, come riporta Il Tempo online avrebbe raccontato agli inquirenti che da circa tre anni aveva avviato un percorso di conversione alla fede ebraica. “Non ho rapporti più approfonditi con i miei parenti”, aveva poi detto, “Ritengo che, per il semplice fatto che sono dei parenti, non debba necessariamente avere un rapporto di affetto così approfondito con loro. Così come con i mei genitori non ho un rapporto di profondo dialogo”. Le stranezze del giovane raccontate dalla madre sono molteplici. Lo stesso a quanto pare non voleva assolutamente avere contatti con i nonni e gli zii: “Quando mio suocero è stato ricoverato a giugno dello scorso anno, mio figlio con lui e anche con mia suocera non ha più voluto avere niente a che fare”, ha spiegato la donna ai Carabinieri. Quando accadeva che era la nonna paterna ad andare a trovarlo, Mattia si limitava a salutarla prima di rintanarsi nella sua stanza, dalla quale nell’ultimo periodo aveva eliminato molti oggetti e soprammobili tenendo, così come per la dieta, solo l’essenziale. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LA MADRE DEL 27ENNE: “SEGUIVA UNA SETTA”
Colpo di scena nel caso sul quale da mesi erano in corso le indagini in merito ad alcuni avvelenamenti sospetti da tallio. Con l’arresto di Mattia Del Zotto, il nipote 27enne delle vittime, si è imboccata la giunta pista dopo le tante finora seguite. Ora però, ci si domanda cosa avrebbe spinto il ragazzo a voler eliminare parte dei suoi familiari somministrando loro delle tisane velenose. Il sospetto è che il 27enne fosse rimasto coinvolto in una setta. Lo si comprende dalle sue stesse parole rese ai carabinieri al momento dell’arresto, ai quali avrebbe detto: “l’ho fatto per punire soggetti impuri e non voglio collaborare”. La conferma sarebbe poi giunta anche dalla madre del giovane, che ai carabinieri ha raccontato, come riporta Il Tempo: “Mio figlio ultimamente, a seguito delle nostre domande insistenti, ci ha detto di non essere più cattolico e che sta seguendo una religione» di cui non ha dato dettagli”. Secondo la donna, il nuovo stile di vita del figlio sarebbe ispirato ad un gruppo denominato “Concilio Vaticano II”. A cambiare nella vita di Mattia era stata anche l’alimentazione, ormai priva di dolci e alcolici e ridotta all’essenziale. Differenti anche le abitudini tanto da essere ossessionato, prima di addormentarsi, a staccare tutte le prese elettriche. La madre dell’arrestato ha anche riferito che una volta il figlio contestò aspramente un video di Papa Francesco in cui il Pontefice guardava una coppia mentre ballava il tango e che da anni non entra più in chiesa. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LA SVOLTA: ARRESTATO IL NIPOTE 27ENNE DELLE VITTIME
La svolta clamorosa nelle indagini per avvelenamento da tallio è finalmente arrivata. I carabinieri hanno individuato nel giovane Mattia Del Zotto di 27 anni il responsabile di omicidio volontario perpetrato nei confronti dei due nonni, Giovanni Battista Del Zotto (94 anni) e Gioia Maria Pittana (91 anni), a cui si è aggiunta la zia Patrizia Del Zotto (63 anni). Non solo, il Del Zotto è anche accusato di tentato omicidio dei nonni materni, Alessio Palma (83 anni) e Maria Lina Pedon (81 anni), a cui si devono aggiungere la sorella e il marito di Patrizia Del Zotto e la badante dei due anziani nonni. Gli inquirenti, dopo una lunga sequela di piste seguite, è arrivata infine alla conclusione che sia stato proprio il giovane nipote, in maniera lucida e assolutamente premeditata, a compiere l’insano gesto tramite la somministrazione di tisane avvelenate. Il tallio, un elemento altamente dannoso e mortale per l’uomo, era stato somministrato all’intera famiglia dopo essere stato sminuzzato all’interno di erbe aromatiche presenti in alcune tisane. Prima di arrivare a questa conclusione, comunque, le piste battute erano state tantissime.
LA VICENDA
Tutto era cominciato quasi due mesi fa, quando nella casa di campagna in Friuli, a Varmo (provincia di Udine) c’erano stati i primi, terribili, avvelenamenti. Le ipotesi all’inizio erano state le più varie, dato che gli inquirenti brancolavano ancora nel buio.Il primo a essere tirato in ballo per l’avvelenamento era stato un possibile topicida, dato che fino a qualche anno fa il tallio si trovava in quantità considerevoli in prodotti di questo tipo. Considerando anche l’ubicazione della casa in campagna, questa sembrava essere l’ipotesi più probabile ma poco dopo tempo era stata scartata con risolutezza. A quel punto qualcuno aveva paventato l’idea che le persone fossero state avvelenate da esalazioni di tallio presenti nel guano dei piccioni che infestano la casa di Varmo. Un’ipotesi possibile ma altamente improbabile e che cozzava decisamente con la realtà dei fatti. Alla fine, dunque, ecco la svolta nelle indagini: Mattia Del Zotto è stato accusato di tentato omicidio e omicidio volontario di tre persone, fra cui i due nonni e la zia. Al momento, comunque, non sono ancora state rese note le motivazioni per cui il giovane abbia tentato una strage della propria famiglia tramite il tallio.