Una arrabbiatissima Barbara d’Urso torna anche oggi in collegamento da Napoli, dove già ieri aveva accolto la storia di Salvatore Caputo, il quale con la moglie Carmela Franchi e con le due figlie disabili sono costretti a vivere in una sorta di casa-tugurio assegnata alla famiglia dal Comune. Come è possibile vivere in un posto simile, sopraffatto dall’umidità, con un vano murato, senza la presenza di acqua e di un bagno adeguato? Le due sorelline, inoltre, essendo disabili sarebbero impossibilitate ad accedere all’appartamento, ubicato al primo piano di un palazzo del 1600 i cui gradini risultano più alti dei classici condomini. Barbara ha accolto ieri il racconto choc di Salvatore ed oggi ascolterà Carmela, mentre le bambine continuano a vivere in auto, in quanto non sarebbero in grado di salire le due rampe di scale. La famiglia Caputo per 13 lunghi anni ha atteso l’assegnazione da parte del Comune dell’appartamento, fino ad un anno e mezzo fa, quando è stato assegnato l’alloggio in vico Santa Margherita a Fonseca al Rione Stella. “Sulla carta c’è scritto che è di 57 metri quadri ma in realtà un vano è stato murato e assorbito abusivamente da un vicino, che abita nell’appartamento attiguo”, avevano spiegato i coniugi a Il Mattino. Quella casa era precedentemente l’alloggio del custode di una scuola in cui si trova.
MAMMA CARMELA DELUSA A POMERIGGIO 5
Le pareti completamente impregnate di umidità, senza acqua e quasi totalmente sprovvisto di servizi igienici: la famiglia Caputo è stata costretta ad affittarsi un piccolo appartamento. “Impossibile vivere in quella casa, si facciano un esame di coscienza, vivere in una casa così con due bambine disabili”, aveva dichiarato Carmela alle telecamere di Pomeriggio 5. I due coniugi hanno inviato un esposto in procura per ribadire le anomalie dell’appartamento assegnato ed anche secondo una perizia degli ingegneri del Comune quell’appartamento non sarebbe idoneo poiché ovunque ci sarebbero barriere architettoniche che non renderebbero fattibile la presenza di persone disabili e non solo. La madre delle due sorelline è oggi arrabbiatissima e si sente del tutto privata della sua dignità di persona. “Questa situazione dimostra come il Comune nel momento in cui prende possesso del proprio patrimonio non riesce a gestirlo, assegnando delle abitazioni senza accertarne le condizioni”, ha commentato anche Armando Coppola, presidente dell’associazione Napoli in sinergia al quotidiano.