Fino a ieri pomeriggio Andrea Benatti era un ex rugbista italiano, nazionale terza linea flanker e perno del Viadana e dal 2010 verso fine carriera anche agli Aironi nella Celtic League. Si è ritirato nel 2011 per problemi di salute a causa di un distacco della retina per il quale non si sentiva più sicuro di giocare a rugby ad alti livelli, come aveva fatto fino ad allora: ecco, fino a ieri la vita tranquilla di Benatti aveva visto questo problema agli occhi come il punto di massima fatica e dolore. Poi da ieri il buio: la moglie 38enne Antonella Barbieri, i due figli Lorenzo Zeus e Kim di 5 e 2 anni, una famiglia come tante di colpo cancellate. Esatto, Benatti è il marito della donna che ieri pomeriggio a Luzzara ha ucciso a coltellate il figlio più grande, ha soffocato il più piccolo e ha tentato di togliersi la vita con il coltello piantato in pancia. Una tragedia assurda, immane che è più grave dei vari problemi psichici di cui la donna, secondo le prime informazioni degli inquirenti, soffriva da qualche tempo. La donna ha ucciso prima il figlio più piccolo nel suo letto, poi è scappata col primogenito e vicino ad un argine del Po a Fogarino lo ha ucciso a più coltellate, prima di tentare il suicidio. Un pastore nei dintorni ha notato la scena e ha chiamato i soccorsi, con Antonella Barbieri che al momento è ricoverato con gravi feriti e rifiuta di farsi curare, perciò finora non è stato possibile operarla.



DALLA NAZIONALE ALLA TRAGEDIA

«Tutto la grande famiglia del rugby italiano si stringe all’Azzurro #Italrugby Andrea Benatti in questo tragico momento»: è il tweet che da questa mattina campeggia sull’account dell’ItalRugby, la nazionale maggiore che si è stretta attorno al suo ex campione, tra i protagonisti nei primi anni Duemila di 5 presenze in Nazionale maggiore, 52 con il Viadana e 6 con gli Aironi. Proprio con il club lombardo ha vinto uno scudetto, due Coppe Italia e la Supercoppa: come spiega l’albo d’oro ufficiale del Rugby italiano, Andrea Benatti è stato convocato per la prima volta in Nazionale dall’allora C.T. Brad Johnstone, vestì per la prima volta la maglia azzurra nel corso del tour di fine anno 2001, esordendo contro Figi e poi disputando altri due test match contro Samoa e Sudafrica. Disputò poi un altro incontro nel corso del Sei Nazioni 2002 contro il Galles; il suo 5° incontro in Nazionale fu sotto la gestione Kirwan, nel corso della Coppa del Mondo di rugby 2003 in Australia, contro la Nuova Zelanda. Nel 2001 anche una meta prestigiosa contro i campioni del Sud Africa: da un trionfo ai primi problemi con la moglie Antonella, che non impediscono la nascita al mondo di due splendidi figli maschi. Da ieri tutto questo non c’è più: è stato proprio Andrea a trovare il corpo del piccolo Kim, è rimasto bloccato e forse sapeva già come sarebbe andata a finire anche con l’altro, Lorenzo. Un dolore non commentabile, un enormità tutta sulle spalle di un uomo che ora ha bisogno di tutta la riservatezza e l’aiuto degli amici per poter essere accompagnato in questo lutto inimmaginabile.



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