Uno dei dibattimenti processuali in corso e sul quale l’attenzione resta altissima ha a che fare con l’omicidio di Lorys Stival, il bimbo di 8 anni di Santa Croce Camerina ucciso il 29 dicembre di tre anni fa. Unica imputata a processo è la madre Veronica Panarello, già condannata al massimo della pena con il rito abbreviato, ovvero a 30 anni di reclusione, al termine del primo grado. Ad occuparsi del caso torna ad essere la trasmissione di Rete 4 condotta da Gianluigi Nuzzi ed Alessandra Viero, Quarto Grado, in onda stasera con un imperdibile speciale dal titolo “Le Storie”. Centrale l’ultima udienza del processo d’Appello a carico della Panarello, la presunta madre assassina attualmente detenuta nel carcere di Catania con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Una condanna giunta il 17 ottobre di un anno fa. Alla vigilia del terzo anniversario della drammatica morte del figlio, Veronica è tornata in aula in occasione della nuova udienza nel corso della quale a prendere la parola è stato il sostituto procuratore generale, Maria Aschettino. Nel terzo appuntamento che segna anche le battute finali di questo secondo grado, svoltosi senza eccessivi colpi di scena, l’accusa ha richiesto, come previsto, la conferma della condanna a 30 anni di carcere. Secondo le testimonianze riprese da La Stampa, l’imputata avrebbe reagito scuotendo la testa in segno di dissenso negli attimi durante i quali l’accusa ripercorreva le tappe salienti dell’omicidio, ribadendo quanto già emerso nel processo di primo grado. In quella sentenza di un anno fa, a dispetto della versione avanzata dalla donna, la Corte d’Assise stabilì che fu la sola ad uccidere Lorys Stival occultandone poi il cadavere. Lei, di contro, continua a ribadire la presenza – e le responsabilità – del suocero Andrea Stival, con il quale ha sostenuto di aver avuto una relazione e con cui ora chiede con insistenza un faccia a faccia in aula.



VERONICA PANARELLO, IL PROSSIMO APPUNTAMENTO IN AULA

Fino ad oggi la Corte d’Appello ha sempre respinto la richiesta avanzata dall’avvocato Francesco Villardita, difensore di Veronica Panarello e relativa ad un confronto all’americana con il nonno paterno di Lorys Stival. Il legale di quest’ultimo, l’avvocato Francesco Biazzo, lo ha sempre considerato inutile commentando anche di recente: “Il processo di primo grado ha detto che è lei l’unica responsabile dell’omicidio del bambino e non c’è alcun confronto da fare”. Il prossimo appuntamento in aula in vista della nuova udienza del processo è già fissato al 15 febbraio del nuovo anno ed in quell’occasione l’avvocato Daniele Scrofani, difensore dell’ex marito di Veronica e padre della piccola vittima, ha già fatto sapere la sua intenzione di chiedere la conferma della condanna giunta in primo grado. Intanto, continua la guerra tra i familiari della Panarello e quelli di Davide Stival: nessun membro delle due famiglie era presente in aula nell’ultima udienza. A conferma di come i rapporti siano ancora oggi molto tesi, il fatto che in occasione della commemorazione del piccolo Lorys, nel terzo anno della sua morte, presso la chiesa di Santa Croce Camerina, il padre ha invitato con manifesti a lutto i concittadini ma avrebbe anche fatto intendere come la presenza dei familiari di Veronica non fosse gradita.

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