Sta facendo il giro del mondo il video girato dal fotografo Paul Nicklen dell’associazione ambientalista Sea Legacy. Sono le immagini di quel che resta del re dei ghiacci, un orso polare, ridotto a un mucchio di ossa e pelle che non si regge più sulle zampe. Sta vagando tra bidoni della spazzatura su un terreno erboso, ben lontano dai suoi ghiacci, che stanno sparendo a ritmi vertiginosi a causa del riscaldamento globale. “Avevamo le lacrime agli occhi mentre filmavamo” ha detto Nicklen aggiungendo di aver voluto fare quel filmato per “rompere l’apatia della gente” su quanto sta accadendo. Certo, un grande gesto di sensibilizzazione, ma forse questi difensori dell’ambiente se avessero cercato di soccorrerlo, se si spingessero in questi luoghi con cibo e sostegni, non avrebbero pianto così tanto quando l’orsoo, dopo alcuni minuti di filmato, è stramazzato a terra morto davanti ai loro occhi.
Secondo il fotografo, che è anche un biologo, fra cento anni al massimo gli orsi polari saranno estinti: “una popolazione di 25mila esemplari destinati a morire” ha spiegato. Le immagini sono state riprese sull’isola di Baffin in Canada, un tempo solo ghiacci e oggi un deserto di erba secca. Intervistato dalla rivista National Geographic su perché non abbia cercato di soccorrere l’animale, ha detto che “non vado in giro con 400 chili di carne di foca e una pistola tranquillante”. Viste le condizioni dell’orso, la pistola tranquillante non sarebbe certo servita, i 400 chili di carne di foca invece sì. La situazione comunque è che gli orsi polari secondo gli scienziati canadesi per ogni settimana di fusione dei ghiacci perdono 10 chili di peso, “hanno difficoltà ad allattare i cuccioli e le loro condizioni di salute diventano sempre più precarie. Per questo rimangono più a lungo sulla terra ferma, prolungando i periodi di digiuno”.