Non si sarebbe suicidata, ma sarebbe caduta dal balcone per sfuggire a una violenza sessuale: questo sarebbe accaduto alla studentessa genovese Martina Rossi, morta nel 2011 dopo un volo di venti metri dalla sua stanza d’albergo a Palma di Maiorca. Il procuratore della Repubblica di Arezzo ha chiesto il rinvio a giudizio per due ragazzi che erano in stanza con lei quella sera: si tratta di Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, due ragazzi di Arezzo con la quale la giovane avrebbe passato la serata in attesa che le sue amiche tornassero in albergo. Quest’ultime, infatti, erano uscite con due ragazzi conosciuti sull’isola, Federico Bassetti ed Enrico D’Antonio, mentre Martina Rossi era rimasta in albergo. La ragazza sarebbe andata a fare quattro chiacchiere nella stanza 609 occupata dai ragazzi prima di cadere dal balcone: adesso Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi devono rispondere dell’accusa di morte in conseguenza di un altro reato – ossia, la violenza sessuale.



-Le indagini sono state riaperte dopo che la Spagna aveva archiviato il caso di Martina Rossi come suicidio: l’ipotesi era suffragata anche da una testimonianza di una cameriera dell’albergo, che aveva detto che la ragazza si era lanciata dal balcone dell’hotel. Secondo l’autopsia eseguita dal medico legale però, i segni della caduta erano incompatibili con quello di un suicidio volontario e da subito ha preso corpo invece l’ipotesi – più probabile – della caduta accidentale della ragazza in seguito al tentativo di sfuggire a uno stupro. A consolidare questa nuova versione dei fatti, delle dichiarazioni che Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi hanno fatto pensando di non essere ascoltati, mentre attendevano in una sala di essere interrogati. I due si sono scambiati delle parole riguardo l’assenza dei segni di una violenza sessuale, cosa che ha ovviamente messo in allarme gli inquirenti. I due amici dei ragazzi, Federico Bassetti e Bruno D’Antonio, sono invece indagati per falsa testimonianza.

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