La decisione di Papa Francesco di “commissariare” Medjugorje è clamorosa per Paolo Brosio, che dal 2009 racconta la sua conversione e la sua devozione per la Madonna. Il giornalista ha assicurato di non lucrare sulla fede, ma di fare opere di carità, poi ha rivelato di aver scritto a Bergoglio nel 2015 chiedendogli una guida per Medjugorje. «Con questa nomina è chiaro che Francesco si sia reso conto che serve una guida spirituale che mancava dal 1981 perché il vescovo di Mostar è sempre stato arrogante e prepotente con la parrocchia di Medjugorje» riporta Il Giornale. Per Paolo Brosio c’è un progetto ben preciso, cioè trasformare la parrocchia «in un Santuario controllato direttamente dalla Santa Sede, come succede oggi con Loreto o con Pompei». La mossa di Papa Francesco è ostile? Per lo scrittore Rino Cammilleri una decisione negativa del pontefice potrebbe provocare uno “scisma silenzioso”, perché i pellegrini continuerebbero a recarsi a Medjugorje. «L’unica soluzione è decidere di non decidere, cosa che ha fatto finora. Ma allora, a che pro mandare l’ennesimo visitatore?» si chiede su Il Giornale.
Medjugorje è stata commissariata: Papa Francesco ha incaricato monsignor Henryk Hoser di conoscere la situazione pastorale di quella realtà e le esigenze dei pellegrini, così da fornire suggerimenti per le future iniziative. La missione avrà carattere esclusivamente pastorale? Non proprio, stando alle ultime indiscrezioni: la Santa Sede ha cominciato ad esaminare la situazione nel 2010 con Papa Benedetto XVI, ora Papa Francesco ha chiesto una sorta di supplemento di indagine che dovrebbe chiudersi quest’estate. Come riportato dall’ANSA, Bergoglio non si è mai espresso esplicitamente sul fenomeno di Medjugorje, ma è sempre stato critico nei confronti dei veggenti e di considera la Madonna il “capo di un ufficio postale” che invia messaggi. Sul numero 4.000 di Civiltà Cattolica, infatti, il Papa ha detto che il concetto della “Madonna superstar non è cattolico”. Per monsignor Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina, il “commissario” papale dovrà controllare che non si speculi sulla fede: «Molti purtroppo portano la gente per fare affari, costruiscono alberghi e non va bene. Noi vescovi non organizziamo pellegrinaggi ma dobbiamo seguire i fedeli che vanno, curarli spiritualmente» ha dichiarato a Il Giornale.