I terremotati non sono tenuti al pagamento del canone Rai, a patto che dimostrino di non essere più in possesso dell’apparecchio televisivo. Non si tratta di uno scherzo di cattivo gusto, bensì di un nuovo cavillo della burocrazia italiana, che scarica ai poveri terremotati l’onere della prova. L’idea geniale del governo è di concedere l’esenzione dal pagamento del canone Rai a chi dimostrerà di averne diritto. Non è sufficiente che i terremotati siano proprietari di un cumulo di macerie o di una casa pericolante e quindi inabile, perché l’articolo 11 del decreto in “favore” delle popolazioni colpite dal sisma, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, specifica la condizione essenziale: «Nei casi in cui per effetto dell’evento sismico la famiglia anagrafica non detiene più alcun apparecchio televisivo, il canone tv ad uso privato non è dovuto per l’intero secondo semestre 2016 e per l’anno 2017». La geniale trovata sta nell’espressione “per effetto dell’evento sismico”. Di conseguenza, i terremotati non pagheranno il canone Rai se dimostreranno che anche il televisore domestico è stato vittima del sisma. Se l’apparecchio si fosse salvato o fosse ancora funzionante, la famiglia, come riportato da Il Giornale, sarebbe tenuta a pagare la tassa televisiva, sebbene sprovvista di una casa dove guardare i canali Rai. 



Anche Il Sole 24 Ore ha evidenziato che il decreto legge n.8/2017 non fa chiarezza sul modo con il quale un terremotato debba dimostrare di non possedere più il televisore “per effetto del sisma”. Bisognerà inviare all’Agenzia delle entrate un pezzo della tv distrutta con un numero valido di matricola? Autocertificare il crollo della casa e la rottura del televisore? Allegare una dichiarazione della Protezione Civile o del sindaco per dimostrare lo status di sfollato? Che aiuto è esentare chi non ha più un’abitazione se già è prevista l’esenzione per chi non possiede una televisione nella casa in cui si è titolari di un’utenza elettrica? Questo è, infatti, l’unico modo per sfuggire all’imposta, ma quindi chi, invece, ha una casa che però non è più abitabile rischia una multa: se in casa c’è un televisore, anche se il terremotato in questione non ci vive da tempo, rischia la sanzione prevista per gli evasori. A meno che non dimostri di non detenere di fatto la tv “per effetto del sisma”. Anche se non si sa ancora come sia possibile.

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