–Veronica Panarello ha ucciso il figlio Lorys Stival e la sua responsabilità “è dimostrata al di là di ogni ragionevole dubbi”. Nelle motivazioni della sentenza di condanna a 30 anni nei confronti della mamma di Santa Croce Camerina, come riportato da La Stampa, il gup Andrea Reale spiega che ci si trova di fronte ad un “dolo d’impeto, nato dal rifiuto del bambino di andare a scuola quella mattina e dal diverbio nato con la madre, il contenuto è conosciuto soltanto all’imputata”. Nelle circa 200 pagine depositate oggi, il gup scagiona anche il suocero Andrea Stival:””Inattendibile e falsa la chiamata in correità del suocero”, per cui la Panarello ha “indicato un movente turpe, gravissimo, sconvolgente”. Per queste ragioni è stata disposta la trasmissione degli atti alla procura “per calunnia nei confronti di Andrea Stival”. Il giudice, come riferisce Il Corriere di Ragusa, sottolinea anche un aspetto macabro della vicenda:”Si tratta di uno dei più gravi figlicidi di questi ultimi anni commesso con spietata furia omicidiaria e con una determinazione ed un disprezzo davvero glaciali. La donna non ha avuto alcun ritegno e rispetto neanche quando ha scaraventato il cadavere di Loris da quasi 3 metri di altezza procurandogli fratture alla teca cranica”.
Le tanto attese motivazioni della condanna a 30 anni di reclusione di Veronica Panarello per l’omicidio del figlio Lorys Stival sono finalmente disponibili. Il Gup Andrea Reale nelle 194 pagine ha spiegato quali elementi costituiscono la comprova «dell’inverosimiglianza di amnesie dissociative retrograde»: dal falso alibi fornito alle diverse versioni sui fatti, passando per le contraddizioni e i tentativi di accusare altre persone, senza sottovalutare la spregiudicata e calunniosa condotta processuale, ribadita «in forma glaciale e senza tentennamenti anche davanti al giudice». Sono dure le affermazioni del Gup di Ragusa nelle motivazioni della condanna a Veronica Panarello: la definizione “lucidissima assassina” coniata dal Riesame è considerata “benevola”, perché è emerso che da sola ha commesso «senza pietà e pentimento il più innaturale dei crimini». Inoltre, l’assassina ha avuto «una condotta deplorevole, reiteratamente menzognera, calunniosa e manipolatrice».
Doccia fredda per Veronica Panarello, la mamma di Santa Croce di Camerina accusata di aver ucciso il figlio Lorys Stival il 29 novembre del 2014: la sua richiesta di arresti domiciliari è stata infatti respinta dal gup del Tribunale di Messina, Andrea Reale. Come riportato da Il Giornale, alla base del rigetto la mancata notifica agli avvocati delle parti offese: ovvero il legale di Davide Stival, papà del bambino ucciso, Daniele Scrofani, e del nonno Andrea Stival, Francesco Biazzo. L’avvocato della Panarello, Francesco Villardita, ha già fatto sapere che ripresenterà l’istanza con notifica alle parti offese. Obiettivo dell’avvocato è quello di chiedere l’attenuazione del provvedimento cautelare in carcere dal momento che a detta di Villardita sarebbe ormai venuto meno il rischio di inquinamento delle prove e quello di pericolo di fuga e di reiterazione del reato.
Colpo di scena nel caso che vede protagonista Veronica Panarello, la giovane mamma di Santa Croce Camerina, condannata in primo grado a 30 anni di carcere per il delitto del piccolo figlio Lorys Stival. Mentre si attendono le motivazioni della sentenza di condanna, come rivela Il Corriere di Ragusa nella sua versione online, la difesa di Veronica rappresentata dall’avvocato Francesco Villardita avrebbe intenzione di avanzare al giudice una richiesta che è destinata a fare molto discutere. Il legale, infatti, spera di poter ottenere in favore della sua assistita gli arresti domiciliari. Da due anni, Veronica Panarello è in carcere (attualmente a Catania) dopo essersi macchiata – secondo l’accusa – dell’omicidio di Lorys Stival e del suo occultamento. I fatti risalgono al 29 novembre 2014. Da allora, tuttavia, la giovane mamma si è sempre proclamata innocente, accusando del delitto del figlio il suocero Andrea Stival, nonno paterno di Lorys e, a detta della Panarello, suo ex amante. Una tesi giunta dopo diversi cambi di versione ma che Veronica Panarello continua a sostenere con forza, sebbene sia stata smentita non solo dalla persona chiamata in causa ma anche dalle immagini delle telecamere. La richiesta dei domiciliari da parte del suo avvocato, giunge dopo la carta della perizia psichiatrica. Negli ultimi tempi, infatti, Veronica Panarello avrebbe tentato di dimostrare la sua follia cantando canzoni, credendosi una diva di Hollywood fino, addirittura, a scambiare o non riconoscere giudici, poliziotti ed avvocati nel corso dei suoi interrogatori in carcere. Nonostante la richiesta di perizia sulle sue condizioni psichiatriche, tuttavia, gli esperti hanno sottolineato sempre la piena capacità di intendere e di volere di Veronica Panarello. Ecco allora che Villardita punta ora sui domiciliari, mettendo in luce al contempo anche il ritardo con il quale starebbero giungendo le motivazioni della sentenza, attese dal 17 ottobre scorso. In merito, il giudice Andrea Reale che condannò Veronica Panarello a 30 anni di reclusione, aveva richiesto una ulteriore proroga di 30 giorni. La richiesta dei domiciliari potrebbe essere avanzata dall’avvocato della donna al giudice già in settimana, anche se l’esito appare ad oggi abbastanza scontato. La madre del piccolo Lorys Stival e che per l’accusa e gran parte dell’opinione pubblica si sarebbe macchiata dell’orrendo crimine, intanto, vive la sua vita nel carcere, dove appare visibilmente dimagrita. Svolge piccoli lavoretti e invia il poco denaro guadagnato al secondogenito, ora affidato unicamente al marito Davide Stival. Quest’ultimo dopo la sentenza di condanna aveva manifestato l’intenzione di separarsi da Veronica Panarello. Nonostante questo, la presunta assassina di Lorys non si arrende all’idea di poter rivedere il secondo figlio e di instaurare un dialogo con il marito, che avrebbe deciso invece di prendere definitivamente le distanze da lei.