Nei prossimi giorni verrà sottoposto a perizia psichiatrica Vittorio Vincenzi, accusato di aver ucciso la compagna Elisabeth Huayta Quispe, di origine peruviana. L’iniziativa sarebbe partita dai suoi difensori, che avrebbero messo in dubbio la reale capacità di intendere e volere del 56enne. Da qui la scelta del magistrato preposto alle indagini di procedere con un’altrettanta perizia d’ufficio. In attesa di un risultato, sono ancora al vaglio il computer ed il telefonino sia della vittima che del killer, dentro cui potrebbero essere ritrovati degli elementi utili a far luce sulle indagini. In particolare si cerca lo scambio di email e messaggi Vittorio Vincenzi ebbe con Elisabeth Huayta Quispe prima dell’omicidio. La scintilla che ha scatenato la lite di quella notte dello scorso novembre, sarebbe stata in realtà chiarita dalle dichiarazioni di un’amica della vittima, che ha sentito la donna al telefono alcune ore prima del suo delitto. La 29enne in quest’occasione avrebbe manifestato un forte sentimento di ostilità nei confronti del compagno, con cui ha avuto due figli, di 1 e 3 anni. La rabbia che Elisabeth Huayta Quispe provava in quelle ore, sottolinea Il Giorno, era dovuto al fatto che il compagno aveva trascorso tutto il giorno fuori in compagnia dei figli, mentre la donna attendeva per festeggiare il compleanno della secondogenita. Si attendono inoltre ancora i risultati dell’autopsia sul corpo della 29enne, per verificare se la causa del decesso sia effettivamente lo strangolamento messo in atto presumibilmente da Vittorio Vincenzi, oppure se sia stata annegata. Durante la lite, il 56enne avrebbe infatti immerso ripetutamente in acqua la testa della compagna, per assicurarsi che fosse effettivamente morta.