Si è tenuta oggi, nell’aula Paolo IV, l’intervento di Papa Francesco durante l’udienza generale. Il passo letto e commentato in questa occasione è stata la lettera ai romani di San Paolo. Si tratta di un passo molto particolare e che invita a riflettere, qui infatti San Paolo invita tutti i fedeli a vantarsi della propria condizione ma, sottolinea Papa Francesco, non si tratta di un vanto fine a se stesso, di pavoneggiarsi, ma di vantarsi della fortuna he abbiamo noi fedeli nell’avere un Padre che ci ama sopra ogni cosa e che giorno per giorno ci fa sentire la sua presenza e la sua protezione. Dobbiamo pertanto vantarci dell’abbondanza di grazia che Dio riversa su di noi e con la quale ci pervade attraverso la fede, questo dono enorme che ci riempie di gioia ogni giorno della nostra vita e ci permette di avere speranza nel futuro anche durante le situazioni più critiche e negative. E’ necessario però che noi fedeli riusciamo a vantarci e a mostrare la nostra gioia per tutto ciò che Dio ci ha donato non solo nei momenti fortunati e felici ma anche e soprattutto durante quelli più bui.
E’ quando lo sconforto ci pervade che troviamo forza nella nostra fede e riusciamo a capire veramente l’importanza e la grandezza di questo dono, ed è in questi momenti così delicati che ci rendiamo conto che Dio è sempre al nostro fianco e non ci abbandona mai. Il vanto della nostra fede e del nostro Dio però non è un elemento che ci separa dagli altri, nè tanto meno deve farci screditare o emarginare chi non la possiede, dobbiamo invece farci canali di questa speranza e di questa fede per diffonderla il più possibile. Il vanto maggiore per noi è proprio quello di avere un Padre che non fa differenze nè preferenze, il nostro è infatti un Dio che abbraccia tutti e parte proprio dai più umili, da quelle persone che vivono distanti da lui e, così come Dio ci insegna, noi dobbiamo farci portatori della sua fede e della sua speranza e dobbiamo essere uniti e sostenerci l’un l’altro a vicenda. Come dice San Paolo nella lettera ai romani la chiesa è fondata sulla cosa più solida che esista ossia l’amore di Dio e il suo disegno di salvezza è per noi certezza di pace e libertà.
La speranza in Dio non delude e il fondamento della speranza cristiana è ciò che di più sicuro e fedele esiste al mondo cioè l’amore che Dio nutre per ciascuno di noi. Alla fine dell’intervento, durante i saluti, Papa Francesco coglie l’occasione per ricordare che il 14 Febbraio sono stati ricordati i santi Cirillo e Metodio, evangelizzatori dei popoli slavi e patroni d’Europa. Il ricordo di questi due santi è lo spunto per poter rivolgere una preghiera per l’Europa tutta, affinché seguendo la parola del vangelo e l’esempio di tanti uomini giusti prima di noi, possa colmare il bisogno di fede e di unità tra in popoli nonché portare avanti e con orgoglio la cultura e la tradizione cristiana. Questa è l’unica via giusta per giungere alla pace e alla serenità tra i popoli, perché solo la via indicata da Cristo è quella che porta al bene e bisogna percorrerla con coraggio, fede e speranza in lui perché, come ripete Papa Francesco, la speranza in Dio non delude e l’unico modo per salvarci è quello di affidarci totalmente e incondizionatamente a Lui.